Ciclismo - Anno 2013

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- Zio -
view post Posted on 6/4/2013, 00:18     +1   -1




Eh sì. :faccina verde:

www.datasport.it/images/2013/4/1/saganfiandreape.jpg

Comunque, nel WE si correrà la Parigi-Roubaix, riproponendo il duello tra Cancellara e Sagan.
 
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SPEEDRIVER
view post Posted on 6/4/2013, 00:20     +1   -1




Ahahahah, grandissimo! :ave:

E la ragazza cos'ha fatto? Ne è rimasta compiaciuta? :mughini:
 
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- Zio -
view post Posted on 6/4/2013, 00:23     +1   +1   -1




Non mi risulta si sia indignata. :pep:
 
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SPEEDRIVER
view post Posted on 6/4/2013, 00:25     +1   -1




CITAZIONE (- Zio - @ 6/4/2013, 01:23) 
Non mi risulta si sia indignata. :pep:

:mansell:
 
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- Zio -
view post Posted on 8/4/2013, 00:49     +1   -1




Cancellara batte il resto del mondo, questo può essere il riassunto della classica che si è corsa oggi. :asd:

Corsa movimentata da una fuga di 13 corridori circa, divisi in tre gruppi, per mettere in difficoltà Cancellara.

Fabian fa tutto da solo: prima recupera 30 secondi in un amen al secondo gruppo, da solo. Poi altri 10-20 al primo, sempre da solo. Poi scatta e viene seguito solo da VanMarcke e Stybar. Il secondo poi, esce di scena a causa di una sfortunata caduta causata da un contatto con lo spettatore.

Gli altri due non verranno più ripresi.

Nella volata finale si impone, dopo averlo provato a staccare a 4 km dall'arrivo.

Che dire? Immenso.
 
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- Zio -
view post Posted on 12/4/2013, 17:50     +1   -1




Questo WE ci dovrebbe essere o la Freccia Vallone o l'Amstel gold race, se non ricordo male.
 
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- Zio -
view post Posted on 14/4/2013, 18:01     +1   -1




Amstel Gold Race ad un ottimo Kreuziger, capace di scattare con forza e coraggio sul penultimo Cauberg, per poi non farsi più riprendersi dal gruppo dei big, troppo attenti a controllarsi a vicenda.

Gilberg è scattato sull'ultimo Cauberg, con Sagan che è crollato, uscendo di scena, nonostante l'ottimo lavoro svolto dalla squadra (soprattutto De Marchi, che ha tirato il gruppo e tenuto vicini i fuggitivi fin sull'ultimo Cauberg) ma aveva troppo distacco dal ceco per poterlo riprendere. La volata per il secondo posto tra lui, Gerrans e Valverde è stata ad appannaggio di ques'ultimo, corridore storicamente con un bel scatto.
 
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- Zio -
view post Posted on 19/4/2013, 17:59     +1   -1




Freccia Vallone a Moreno e ora totofavorito per la Liegi del WE. :asd:
 
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- Zio -
view post Posted on 21/4/2013, 19:38     +1   -1




Corsa decisa nel finale, sul Saint-Nicolas. Betancur attacca, andando a riprendere un Hesjedal generosissimo, capace in precedenza anche di guadagnare venti secondi sugli inseguitori. Valverde, Purito, Scarponi e Daniel Martin compongono il gruppo di testa. Gilbert non ce l'ha fatta ad agganciarsi, venendo passato a velocità doppia da Valverde, nonostante avesse fatto lavorare la squadra per gran parte della tappa. La coppia Astana Nibali-Gasparotto prova a ricucire quei 8-10 secondi di distacco dai primi, senza successo. Nel finale scatto di Purito che sembra decisivo. Martin è l'unico a rispondergli, dato che Scarponi si pianta, e successivamente riesce a staccare Rodriguez, andando a vincere. Valverde regola il terzetto in lotta per il terzo posto, con un ottimo Scarponi a chiudere 5°. Poi il duo Astana con Gilbert. Moreno (vincitore della Freccia Vallone) fuori gioco ad inizio dell'ultima salita per una foratura, ma non era comunque nelle prime posizioni.
 
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- Zio -
view post Posted on 22/4/2013, 10:36     +1   -1




Il 4 Maggio inizierà il Giro d'Italia.

Per avere qualche informazione in più sulle tappe, passate qui:

http://totalmotorsport.forumfree.it/?t=65685067
 
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SPEEDRIVER
view post Posted on 10/5/2013, 18:43     +1   -1




CITAZIONE (= Zio = @ 10/5/2013, 18:33) 
Dunque, miei impressioni sulle tappe (compresa quella di oggi):

1° tappa

Tappa per velocisti. Tentativo generoso di Wurf, ma da solo non aveva speranze di poter creare difficoltà al gruppo. Viene ripreso a circa 20 km dal traguardo, anche il gruppo ha gestito le forze per riprendere il ragazzo della Liquigas con tutta tranquillità. Vittoria fenomenale di Cavendish in una volata ridotta ad una decina di corridori, a causa di una caduta che ha spezzato il gruppo. Mark ha recuperato un buco di 10-15 metri a causa di un probabile problema di salto di catena di Steegmans, compagno di squadra, rimontando prepotentemente Elia Viviani, battendolo. Terzo il campione francese, Bouhanni. Mark, al momento dello scatto decisivo, era in sesta posizione, addirittura fuori dall'inquadratura. Questo per dare una misura della grandezza della sua prova. Diverse cadute in mezzo al gruppo, tra cui quella di Urtasun che sembrava aver subito un infortunio grave, una botta all'anca. Invece è riuscito a rialzarsi dopo alcuni secondi di difficoltà. Discorso simile per Pietropolli, coinvolto nella medesima situazione, anche se lui ha rallentato per problemi alla bici.. Tra gli uomini di classifica, foratura per Majika, uomo di classsifica della Saxo Bank. Viene aiutato da Boaro a rientrare in gruppo, senza problemi. Foratura per Samuel Sanchez, ma anche per lui nessun dispendio extra di energie per tornare in gruppo.

2° tappa

Cronometro a squadre piuttosto corta (ricordo che il tempo viene preso sul quinto corridore della squadra che giunge sul traguardo, non sul primo. Conseguentemente si possono perdere anche quattro corridori lungo il percorso, non di più) con un totale di venti minuti circa di corsa. C'erano anche 4 salite lungo il percorso, con una discesa tecnica. Percorso selettivo, non a caso le prime squadre classificate sono arrivate con 5 uomini giusti, sfruttando i passisti nella prima parte per poi sfruttare i passisti-scalatori nella seconda parte. Bene la Fantini (la squadra di Santambrogio), che perde sui venti secondi dalla Sky di Wiggins, contro i 30-40 della vigilia. Brava la Movistar, a soli novi secondi dalla Sky, vincitrice di tappa, davanti alla Movistar ed all'Astana. L'Astana di Nibali prende 14 secondi, difendendosi, soprattutto nella prima parte. Prova positiva. La Lampre di Scarponi becca sui venti secondi. Male l'Androni e l'Orica, quest'ultima tra le favorite per la vittoria di tappa. Disastro per l'Euskaltel di Samuel Sanchez che si becca un minuto, ritrovandosi con un uomo in meno nel finale, perdendo una quaresima, nonostante i 13 secondi di gap al primo intertempo. Stesso discorso per la Garmin di Hesjedal, al via tra le favorite per la vittoria di tappa, ma che ha chiuso con un deludente 7° posto, a 25 secondi da Wiggins. In difficoltà anche la Bmc di Evans, a 37 secondi da Wiggins. Puccio (Sky) nuova maglia rosa.

3° tappa

Tappa molto bella che ci restituisce un giro d'Italia che entra immediatamente nel vivo, senza aspettare domani. Sulla carta doveva essere un tracciato possibile per i velocisti, nel senso che avrebbero dovuto stringere i denti sulle due salite di S.Mauro Cilento (7,8 km con punte sul 16%) e Sella di Catona (pendenza media del 7%) per poi recuperare in discesa. O comunque, poteva andare in porto una piccola fuga, come quella che ha visto protagonista il buon Taborre, scattato al chilometro zero insieme ad altri 5 corridori, per poi dare vita ad un'azione personale interessante a 50 km circa dal traguardo. Il ragazzo guadagna circa un minuto sui vecchi compagni di fuga, ma il gruppo non gli lascia le briciole: sulla salita di Sella di Catona arriva lo squillo di Hesjdal, che scatta. Nibali, tuttavia, è attento ed annulla l'azione grazie al fido Agnoli. Nessun big si stacca, ma il ritmo forsennato tenuto prima e durante la salita porta il gruppo principali a ridursi ad una trentina di elementi, tagliando fuori da qualsiasi discorso di vittoria di tappa i velocisti, nonché la maglia rosa Puccio, in difficoltà e attardato pesantemente all'arrivo. Hesjedal ci prova nuovamente in discesa, ma nessuno degli altri big si lascia sorprendere, compreso un Wiggins rimasto senza compagni di squadra in salita. Nel finale, bella azione personale di Paolini, che scatta ai -6 e va a vincere con vantaggio sugli altri (circa 15 secondi). Chiudono il podio di tappa Evans e Hesjedal, che conquistatno rispettivamente i 12 e gli 8 secondi di bonus previsti. Tra i big esce male Scarponi, caduto nelle fasi terminali della discesa e costretto ad aspettare il primo compagno di squadra che avrebbe incrociato (in questo caso Stortoni) visto l'assenza dell'ammiraglia. Per lui 40 secondi persi dagli altri big. Brivido anche per Gesink, che però è riuscito subito a ripartire.

4° tappa

Altra tappa insidiosa, soprattutto per l'arrivo in salita di Croce Ferrata posizionato ad una decina di km dal traguardo. Big ben attenti a controllare la corsa, lasciando pochissimo spazio alle azioni personali. Particolarmente attivo Gretsch, che ha provato ad attaccare in un paio d'occasioni, senza successo. Velocisti ovviamente tagliati fuori, mentre l'azione più interessante porta la firma di Di Luca, scattato ai -9 in compagnia di Chalapud Gomez, il quale ha mirato esclusivamente ai punti per il GPM di seconda categoria, senza tirare granchè. Di Luca ha insistito nella sua azione, venendo ripreso solo negli ultimi 600 metri. La volata a ranghi ridotti è stata ad appannaggio di Enrico Battaglin, con Paolini che rimane maglia rosa. Nessuno dei big ha preso degli abbuoni a differenza di ieri. Nibali ha dovuto rimontare il gruppo prima dell'ultima salita a causa di un problema meccanico. Agnoli, che gli ha lasciato la sua bici in attesa dell'ammiraglia, non ha avuto altrettanta buona forte e non ha potuto aiutare in salita, anche se comunque non ce n'è stato bisogno.

5° tappa

Ancora una volta giornata non tranquillissima per i big, più che altro in virtù del ritmo altissimo imposto dalla Movistar sulla salita di Montescaglioso, in modo tale da mettere in grave difficoltà i velocisti, Cavendish in testa, per poter permettere al loro, Ventoso (uno di quelli che digerisce meglio le salite) di poter dire la sua in una volata a ranghi ridotti. La strategia funziona perfettamente, nonostante le resistenze di Cavendish, aiutato anche da 2-3 compagni di squadra, ma visibilmente in difficoltà, tanto da zigzagare nel tratto più duro. Tuttavia, il gruppo continua a procedere con un'andatura elevata, considerando i problemi tecnici di Uran, costretto a ritornare da solo in gruppo pur con qualche difficoltà. Molti velocisti sono tagliati fuori, i tentativi di anticipare la volata non trovano spazio e nel finale si notano la Bmc (per Evans) la Movistar e la squadra di Elia Viviani tra le compagini più attive. Tuttavia, una caduta a 1500 metri dall'arrivo scombina ogni piano, frazionando il gruppo, con Marco Carola (che doveva lanciare la volata a Viviani) in testa, seguito da Degenkolb, uno dei favoriti per la tappa odierna, vista la sua propensione a volate in leggera salita. Il tedesco divora il gap dall'italiano e vince la tappa, mentre la maglia rosa rimane sulle spalle di Paolini, anche lui pronto per un eventuale tentativo di volata, prima della caduta.

6° tappa

Tappa che si conferma per velocisti, nessuno sconto ai volenterosi che hanno tentato la fuga da lontano (Wurf e Bobridge, ripresi già ai -35 km). Alla fine la spunta Cavendish, che regola un Viviani che ha perso le ruote del suo ultimo uomo nel finale ed ha dovuto arrangiarsi con un treno di un altra squadra, Goss e Bouhanni. Doveroso omaggio da parte di tutti i corridori verso il povero Weylandt, a due anni esatti dalla sua morte. Big che neppure oggi sono riusciti ad avere un percorso tranquillo: ai -33 km maxi caduta di gruppo, con tanti corridori costretti a fermarsi per passare. Il gruppo si spacca in due, con Wiggins (che si era fermato per un guasto tecnico proprio poco prima della caduta) e il suo team bloccati nel secondo plotone, distante 50 secondi dal primo. Tuttavia il tutto si risolve senza particolari problemi, visto che i corridori del secondo gruppo vengono attesi con tranquillità. Dopo 10 km si era già tornati ad una situazione di normalità.

7° tappa

Percorso insidioso, basato soprattutto su continui sali-scendi, che ha reso la vita difficile per tutti, compresi gli uomini di classifica, complice la pioggia a rendere ancora più complesse le discese tecniche che si sono affrontate quest'oggi. Vince un corridore della fuga iniziale, Hansen, bravo a lasciar per strada gli altri 5 compagni ed a resistere al ritorno del gruppo, scosso dai cambiamenti delle forze in gioco. L'australiano trionfa con un minuto di vantaggio sul gruppo principale, dopo averne viste di tutti i colori. In primis, la crisi di Wiggins, che perde 1 minuto e 30 secondi circa dai suoi diretti avversari. Bradley ha faticato in salita, staccandosi leggermente prima di riuscire a rientrare nel gruppo. Ma soprattutto ha pagato la discesa: strada scivolosa, soprattutto a livello di asfalto. Poi la caduta a provocargli un blocco psicologico importante. Da solo, quasi incapace di pedalare (forse anche a causa di qualche problema fisico, ne sapremo di più prossimamente) è riuscito a trovare i due colombiani compagni di squadra (tra cui Uran) per mettere una pezza, per quanto possibile. Domani dovrà fare gli straordinari nella cronometro. Tutti gli altri big sono arrivati insieme, con Nibali attivo in discesa, autore di un attacco importante, vanificato da una caduta che comunque non gli ha lasciato addosso nessuna conseguenza. In difficoltà anche Paolini, staccato nell'ultima salita di giornata quella di San Silvestro. Per lui finisce qui il sogno (anche se comunque avrebbe perso certamente la maglia domani) dato che la nuova Maglia Rosa è Intxausti, arrivato con i migliori e con 5 secondi di vantaggio su Nibali. Particolarmente attiva la Vini Fantini, con il corridore di casa, Di Luca e Santambrogio, anche lui classificato sul traguardo.
 
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- Zio -
view post Posted on 13/5/2013, 00:13     +1   -1




8° tappa

La cronometro tanto attesa non tradice le aspettative e rivoluziona il giro. Vince, a sorpresa, il britannico Dowsett, capace di fare la differenza nei primi due intertempi (soprattutto nel secondo) cedendo soltanto negli ultimi 3 km rispetto ai nomi importanti.

Il grande favorito della vigilia, Wiggins, chiude al secondo posto, staccato di dieci secondi. Per lui prova non entusiasmante, condita anche da un pizzico di sfortuna. In difficoltà nel primo tratto della tappa, prima a causa di una foratura che lo ha costretto a cambiare bici e poi per le enormi difficolà in discesa, le stesse di ieri, non riusciva a piegare la bici, andava praticamente a passo d'uomo. Al primo intertempo era dietro di 52 secondi rispetto a Dowsett e dopo il secondo (con una discesa insidiosa di 5-6 km, ma con un tratto particolarmente congeniale a Wiggo per il resto) era addirittura a 59 secondi di distacco. Gli ultimi tre chilometri li ha percorsi da fenomeno, di rabbia e orgoglio, recuperandone addirittura 49, segno che la gamba c'è, la testa un po' meno.

Se Wiggins non brilla, possono sorridere gli altri, Nibali il testa. Il corridore dell'Astana ha chiuso al 4° posto, cedendo solo 11 secondi a Wiggins e balzando in testa alla generale con un vantaggio di 1 minuto e sedici secondi sul corridore del team Sky. Un grande risultato, considerando che nelle previsioni avrbbe dovuto trovarsi con 1-2 minuti da recuperare a Bradley, non di certo da gestire.

Tuttavia il Giro è ben lontano dall'essere chiuso. Cadel Evans tira fuori gli artigli, chiude 7° e cede soltanto 29 secondi a Wiggins (18 a Nibali) portandosi al secondo posto nella generale, a 29 secondi da Vincenzo. E dire che doveva venire al Giro per fare allenamento..

Grande prova anche per Scarponi, che torna in corsa per il podio. Limitando i danni grazie alle salite ed alle discese, ha preso solo 43 secondi da Wiggins, trovandosi, così, a soli 8 secondi dal britannico nella generale ed a 9 secondi dal terzo gradino del podio, occupato da Gesink, che oggi ha pagato 1'.12'' da Wiggo.

L'altro sconfitto di giornata, oltre a Wiggins, è Hesjedal, autore di una prova opaca, chiusa con un ritardo di 2'.13'' dal britannico (2'.23'' da Dowsett). Il ritardo da Nibali, nella generale, è diventato di 2'.05'', dovrà fare gli straordinari in montagna.

Sugli altri, esce di classifica Samuel Sanchez, arrivato ad oltre tre minuti di distacco dal vincitore di tappa. Buone prove per Henao e Uran, che rimangono nella top10 della generale, ad un minuto circa dal compagno di squadra Wiggins, nonostante il lavoro da gregari, soprattutto nella tappa di ieri. Faranno parlare di loro, sono forti.

Il commento sulla tappa di oggi lo integrerò agli altri. Di certo anticipo già due cose:

- Ci sarà da ridere nel vedere Wiggins fare la discesa del Gavia. Anche oggi si è staccato, recuperando per i capelli il gruppo grazie ai compagni di squadra.

- Hesjedal quasi fuori classifica, si è staccato in salita (non difficile) beccandosi un altro minuto.
 
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- Zio -
view post Posted on 16/5/2013, 17:18     +1   -1




Speedo, riporta cìò che ho scritto di là dalla nona tappa, non ho voglia di copiare.
 
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SPEEDRIVER
view post Posted on 16/5/2013, 17:26     +1   -1




CITAZIONE
9° tappa

Altra tappa insidiosa, con diversi saliscendi e due GPM importanti, uno di seconda categoria ed uno di prima, con il GPM di Fiesole (4° categoria) posizionato ai -11 dal traguardo. Vince Belkov, autore di una grande gestione delle sue energie. Per lui 140 km di fuga. Prima in compagnia di Pirazzi e Chalapud Gomez. Ha sofferto sul GPM di prima categoria (Vallombrosa) staccandosi, salvo poi riagguantare gli altri due nella parte finale della salita (scatto per i punti della classifica degli scalatori a parte). Poi il capolavoro in discesa, che lo ha portato a guadagnare quasi tre minuti sui 5 inseguitori (a Pirazzi e Chalapud Gomez se ne sono aggiunti altri tre in discesa). Infine, ha stretto i denti negli ultimi due GPM, salendo con il suo passo, senza esagerare. Alla fine ha conservato quasi 50 secondi su Betancur che ha chiuso al secondo posto dopo una bella azione negli ultimi 5 km, scattando dal gruppo della maglia rosa. Pantano e Ludvigsson sono gli altri due sopravvissuti della fuga del giorno, raggiunti solo da Betancur nel finale ma capaci di precedere il gruppo di una decina di secondi. Anche per loro una bella prestazione, hanno provato a recuperare Belkov nelle ultime due salite, ma sono riusciti soltanto a limare parte del distacco.

Colpi di scena anche nel gruppo. In primis, l'ennesima giornata negativa di Wiggins, staccatosi nuovamente in discesa (quella di Vallombrosa) perdendo addirittura un minuto. Grazie al decisivo aiuto della squadra è riuscito a riprendere il gruppo dei migliori, ma ha chiuso le ultime due salite sempre nelle ultime posizioni. Insomma, non ha perso niente in termini di tempo, ma si è trattata di un'altra batosta mentale per lui. E' andata peggio ad Hesjedal, crollato sulla salita di Fiesole ed in ritardo di 1'.10'' sul traguardo, rispetto ai migliori. Per lui poche possibilità di tornare in lotta per il podio, mi sa che uscirà di classifica provando, eventualmente, a cercare la vittoria di tappa in uno dei tapponi alpini.

Gestione della corsa che mi ha lasciato un po' dubbioso. E' stato lasciato parecchio spazio ai fuggitivi, tanto che il gap cronometrico era superiore ai 6 minuti prima degli ultimi GPM. Poi l'accelerata (unita alla stanchezza dei corridori in fuga) ha permesso di arrivare tranquillamente a riprendere quasi tutti, cedendo un minutino a Belkov, che rappresenta una briciole, però si poteva far meglio. Anche perchè è stato permesso a Wiggins di rientrare in gruppo, quando, al contrario, lo si poteva staccare mantenendo il minuto guadagnato in discesa.

Dopo il giorno di riposo si farà sul serio.

10° tappa

Si inizia a fare decisamente sul serio, con due GPM di prima montagna, il secondo dei quali a rappresentare il primo arrivo in salita, sull'inedito altopiano del Montasio, 11 km con picchi anche del 20%. Niente da fare per i 13 uomini che hanno animato la tappa andando in fuga, gli ultimi dei quali ripresi proprio all'inizio dell'ultima salita. Menzione d'onore per Viviani, velocista, che ha provato ad attaccare. E poi anche per Jackson Rodriguez (che ha patito anche un problema tecnico) e Pauwels, gli ultimi ad arrendersi.

La tappa si è animata ai -7, grazie allo scatto di Rigoberto Uran. Il colombiano compagno di squadra di Wiggins è stato autore di un'azione molto bella, che gli ha permesso di arrivare a guadagnare anche un minuto sul gruppo dei migliori. Alla fine riuscirà a vincere la tappa con 20 secondi di margine sul sempre combattivo Betancur, scattato all'ultimo chilometri dopo un'azione del compagno di squadra Pozzovivo, capace di arrivare nel gruppo dei migliori, con Majka, Santambrogio (bravissimi anche loro) Cadel Evans (che ha accusato un momento di leggera difficoltà nel finale, ma non si è staccato) e Nibali, che ha pensato a controllare la situazione e prendersi i secondi d'abbuono (se non erro 8 per il terzo posto di tappa più due per il terzo posto nell'arrivo in salita) allungando su Evans, ora a 41 secondi di distacco dalla maglia rosa. Per lui anche un salto di catena prontamente recuperato con tre pedalate decisamente agili, segno che la gamba c'è. In difficoltà gli altri: Wiggins arriva a quasi 40 secondi da Nibali ed Evans, ma il vero problema diventa il compagno di squadra Uran, capace di scavalcarlo (anche se di un solo secondo) nella classifica generale, con il peso di aver sacrificato un minuto e trenta per aiutare Wiggins in discesa. Chi è il capitano del team Sky, a questo punto? Wiggo non mollerà, ma la strada sta dando determinate indicazioni... Qualche secondo dietro a Wiggins sono arrivati Gesink e Scarponi, anche loro ad oltre due minuti da Nibali, nella generale (da Uran, terzo, a Scarponi, sesto, ci sono appena nove secondi). Cede definitivamente Hesjedal, già staccato sul primo GPM ed arrivato ad oltre venti minuti da Uran. Probabilmente sta anche male, vedremo se si ritirerà nei prossimi giorni.

11° tappa

Tappa di transizione per gli uomini di classifica, in attesa delle montagne importanti. I due GPM di 2° categoria non hanno creato differenze, permettendo alla fuga di 20 corridori di arrivare fino in fondo. Alla vigilia si segnala il caso di positività di Georges, emerso dopo un controllo in pieno Giro d'Italia all'eptaminolo, uno stimolante cardiorespiratorio.

Gretsch era riuscito a staccare i compagni di fuga sulla discesa di Ciampigotto, arrivando a guadagnare anche un minuto e venti grazie alla scarsa collaborazione degli altri 19. Tuttavia, non essendo uno scalatore, è stato ben presto ripreso da Navardauskas ed Oss, riusciti a liberarsi degli altri 17 ed a staccare il tedesco quasi immediatamente. Il lituano è andato a vincere la tappa sfoderando l'attacco decisivo negli ultimi 5 km, staccando un Oss stremato, arrivato ad oltre un minuto di ritardo. Terzo Pirazzi (secondo sul traguardo volante del GPM) che ha preceduto di una manciata di secondi gli altri uomini della fuga, tra cui figuravano Pauwels e Jackson Rodriguez (primo sul primo GPM di giornata) all'attacco anche ieri.

Il gruppo è arrivato con tranquillità dopo 5 minuti, preceduto da Intxausti di una ventina di secondi (con lo spagnolo che passa dall'11° al 9° posto della generale). Continua il calvario di Hesjedal, staccato in pianura ed arrivato con i velocisti. Però è autore di un bella esultanza, durante la tappa, di fronte alla comunicazione ricevuta dal suo direttore sportivo in merito alla vittoria di tappa quasi certa del compagno di squadra Navardauskas.
 
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- Zio -
view post Posted on 16/5/2013, 19:09     +1   -1




Tappa a Cavendish, Wiggins si stacca ancora in discesa e becca 3 minuti, uscendo di classifica. Il capitano della Sky diventa Uran.

Il team Sky, su twitter, parla di problema fisico per Wiggins (influenza forse) probabile che decida di ritirarsi a breve (indipendentemente dal fatto che sia vera oppure no come notizia).

Peccato per i 5 fuggitivi, ripresi a 700 metri dal traguardo. Senza la caduta in discesa ce l'avrebbero fatta, probabilmente.
 
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33 replies since 29/10/2012, 10:34   123 views
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