De Rossi: cederlo o no?

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Faithful
view post Posted on 3/7/2013, 12:00     +1   -1




CITAZIONE
Al suo ritorno dal Brasile, dove ha appena disputato la Confederations Cup, Daniele De Rossi ha avuto un colloquio a Trigoria con il Ds Walter Sabatini. Il centrocampista - scrive la Gazzetta dello Sport - ha ribadito la sua volontà di ripartire con la maglia giallorossa e con Garcia, ma se arriveranno offerte se ne discuterà senza preclusioni.


www.vocegiallorossa.it/

Quindi, vuol dire che rimane?

Oggi, tra l'altro, altro articolo stupendo a firma di Cagnucci... Forza Daniele!!!

CITAZIONE
Non si sa perché ieri Panorama abbia elencato cinque motivi secondo cui Daniele De Rossi dovrebbe andarsene da Roma, ma si potrebbe fare una panoramica di tutti i motivi per cui Daniele De Rossi deve restare a Roma. Sono mille e mille e mille di più, ma ce n’è uno che vale tutti gli altri insieme, uno che vale di più: forse l’unico che va ricordato a lui, perché tutti gli altri lui sicuramente li sa. Daniele De Rossi deve restare a Roma non perché è ancora uno dei più forti centrocampisti al mondo (lo ha detto la Confederations Cup l’altro giorno), non perché sennò con chi lo sostituisci? Non perché Daniele De Rossi è il giocatore nella storia della Associazione Sportiva Roma ad aver giocato più volte con la Nazionale, non perché Daniele De Rossi è il giocatore nella storia della Associazione Sportiva Roma ad aver segnato più volte con la Nazionale, non perché Daniele De Rossi è insieme a Attilio Ferraris il giocatore della storia dell’Associazione Sportiva Roma ad aver vinto una medaglia olimpica e un Mondiale.
Non perché Daniele De Rossi ha vinto un Mondiale e lo ha vinto tirando a ventidue anni un rigore dopo quattro giornate di squalifica in finale. Daniele De Rossi non deve restare alla Roma nemmeno perché una volta (a Bologna) si commosse quando raggiunse il numero di partite giocate da Agostino Di Bartolomei, e nemmeno perché pianse davanti a tutti quando intitolarono un campo a Trigoria per il Capitano. Daniele De Rossi non deve restare alla Roma perché da ragazzino indossava la maglia Barilla di Falcao e di Agostino o perché quella storia la conosce e la rispetta a memoria, nel cuore o davanti al mare. No. Daniele De Rossi non deve restare alla Roma perché quando la Roma perde perde soprattutto lui visto che è romanista e visto che il ritornello ormai è confezionato: "a corpa è de De Rossi"; non deve restare alla Roma perché non è vero che "so’ tre anni che non gioca" visto che nella stagione di Luis Enrique ha la media voto più alta dei giocatori della Roma; non deve restare alla Roma perché quando la Roma vince non gliene frega niente di venire a parlare davanti alle telecamere troppo occupato magari a rivedersi la partita nel suo personalissimo interiore 90° minuto. Non per il sorriso spudorato smargiasso beffardo fantastico romano romanista in diretta tv quando vide la schermata della classifica con la Lazio terz’ultima dopo la sconfitta in casa col Catania di Maxi Lopez. Non per quella volta che s’è arrampicato sul cancello giallo fra palco e realtà, pista dell’Olimpico e Curva dell’Olimpo dopo un derby vinto, nemmeno per quella volta che là sopra ci arrivò solo con un salto, per andarsi ad abbracciare Okaka dopo un gol al Siena all’ultimo minuto manco fosse il Real Madrid. Assist di Pit. Non per quella maglietta sdrucita, slabbrata, strappata, amata, baciata mille volte e milleuna riamata, tirata fra il suo cuore e le gole della sua gente dopo un 3-3 in rimonta sull’Inter. Non per il tiro da lontano (roba di decenni, roba di vecchia Roma come un ritornello che nessuno canta più) tirato dalle mille miglia a Siena per infrangersi - lui mare e sempre mare di Roma - contro una vetrata dove c’era una scritta per Antonio De Falchi e dove c’era la sua Brigata. Daniele De Rossi non deve restare per i fiori che ha portato sotto le vetrate e dentro al cuore, non per tutto quello che ha fatto e che non dice, non per le parole che sceglie di tacere quando se parlasse forse in tanti capirebbero quello che pure è evidente...
Non per rispondere a tutto il livore che sopporta, nemmeno alle calunnie che lo feriscono e che feriscono le cose sante della sua vita. Daniele De Rossi non devere restare alla Roma per le lacrime a Verona, né per il sorriso che quando la Roma segna sprigiona. E no, nemmeno perché semplicemente e veramente ama la Roma. Né perché è biondo, non per la vena del collo che si gonfia, non per far vedere quello che c’è sotto la barba (il viso pulito di una persona pulita), non perché ha firmato col contratto in scadenza rifiutando il doppio di quello che guadagna. Daniele De Rossi non deve restare a Roma nemmeno perché se se ne andasse farebbe vincere le cattive voci, le calunnie di fuori e non le voci di dentro, lasciando anche un po’ più soli i romanisti. Non se ne deve andare perché allo stadio finora non è mai stato fischiato dalla sua Curva, né perché negli ultimi tre anni la sua Curva ha deciso di fare soltanto uno striscione per un giocatore: a lui ("Daniele De Rossi non si tocca"). Daniele De Rossi deve restare per un motivo soltanto. Deve restare anche se a volte amare vuol dire soprattutto separarsi, lasciarsi e lasciarla andare. Ma l’amore devi saperlo anche finire e la tua storia, la tua immagine, la tua ultima partita non può essere quella. Non con te che piangi, non con loro che festeggiano. Non con te in ginocchio, non con quelli che saltano. No. Mai. No. Non lo meriti tu, non lo meritiamo noi. Non lo merita nessuno. Resta, magari per giocare solo un’altra partita. Alza quella Coppa Daniele, come fece Agostino, poi dopo se vuoi sarai libero di... amare.
www.ilromanista.it/
 
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Faithful
view post Posted on 3/7/2013, 19:47     +1   -1




CITAZIONE
(Il Romanista – D.Galli) Ci sono cinque motivi per non cedere De Rossi. Né ora, né mai. Anzi, cinque sono pochi. Però sono gli stessi che, a detta di Panorama la Roma ha per cederlo e che, sempre secondo il settimanale, dovrebbero convincere anche Daniele a cambiare aria. L’articolo ha fatto ulteriormente discutere su un tema – la permanenza di De Rossi – dibattuto ormai da qualche anno.

1. ETÀ - Scrive “Panorama”: «La carta d’identità non gioca affatto a favore di Capitan Futuro, che pazientando ancora qualche anno prima di vedersi insignito della fascia, rischia di veder spuntare rughe e capelli bianchi». A De Rossi conviene andarsene «perché le incomprensioni sotto Baldini e Sabatini e la gestione tecnica di Zeman, probabilmente hanno rovinato un rapporto roseo sbocciato dai tempi dell’infanzia». Ma non solo.«Forse conviene ancor di più alla società, ora che l’italiano compirà ormai 30 anni il prossimo 24 luglio e non è più un giovanotto». A parte il fatto che il rapporto «roseo» non è «sbocciato», perché la Roma non è un qualcosa che sboccia ma un qualcosa con cui nasci, non si capisce perché mai l’età sia un problema. Anzi, semmai il problema di questa Roma è stato finora l’opposto: una squadra troppo giovane, spesso inesperta, che dei valori della maglia, del senso d’appartenenza che acquisisci con la maturità, ha saputo poco o nulla. I prospetti, i crack ventenni, i Lamela e i Marquinhos, sono i benvenuti. Ma assieme a loro servono dei calciatori esperti, che guidino lo spogliatoio, gente come Totti e De Rossi, ma anche come l’ormai ex Perrotta. Gli scudetti si vincono così.

2. AFFARI - «In passato - dice “Panorama” - il nome di De Rossi si sposava bene solo con cifre da capogiro; 35/40/45: ok, il prezzo è giusto. Oggi le cose sono notevolmente cambiate, perché De Rossi per una cifra che sfiori i 15 milioni di euro (ma anche qualche milioncino meno), verrà con tutta probabilità ringraziato e salutato da Sabatini, Garcia e Pallotta tutti assieme. E questa è l’ultima occasione per incassare un gruzzoletto significativo dalla sua cessione da poter reinvestire sul mercato. I 30 sono il giro di boa della irrimediabile svalutazione di un giocatore; passato quel traguardo, la strada è tutta in discesa. Ma per gli acquirenti». Il «gruzzoletto significativo», in realtà, la Roma non lo ha realizzato nemmeno un anno fa, quando a Trigoria ricevettero una proposta indecente (in negativo) dal Manchester City: cifre di gran lunga (ma di gran lunga) inferiori ai ventilati 30 milioni. Stando al ragionamento del settimanale, un fuoriclasse come De Rossi andrebbe quindi svenduto per incassare una somma modesta. Basterebbe sfiorare «i 15 milioni di euro», con aggiunta di una parentesi: «ma anche qualche milioncino meno».

3. INGAGGIO MONSTRE - Per “Panorama”, la terza ragione per cedere De Rossi è l’ingaggio. «Un conto è percepire stipendi da capogiro a Parigi o a Manchester, dove i rispettivi sceicchi continuano a fare le fortune – economiche – dei propri giocatori, ne sanno qualcosa Ibrahimovic e Aguero. Un altro è guadagnare 6 milioni di euro netti, in una società come la Roma, che al contenimento dei costi legati agli stipendi fa grande attenzione, con alcune comprensibili eccezioni (Totti). (…). L’eventuale cessione del centrocampista romano consentirebbe un sensibile abbassamento del monte ingaggi. E con il fair play finanziario che incombe, sarebbe un bel passo avanti». Ora, è vero che il «contenimento dei costi» è un obiettivo dell’ad Claudio Fenucci, ma lo era anche un anno fa, quando a De Rossi fu offerto un rinnovo a quelle cifre ritenute – adesso - «monstre». E se la Roma lo ha fatto, e lo ha fatto non dieci anni fa ma dodici mesi fa, è perché era convinta che il famoso o famigerato progetto passasse per i piedi di un calciatore che già un anno fa non poteva considerarsi certamente più giovane (vedi il punto 1…). Non conquisti uno scudetto senza i top player. Per capirci, se la Roma non avesse preso Batistuta pochi giorni dopo uno dei giorni più infausti di chi romanista lo è dalla nascita, quasi certamente non avrebbe vinto il campionato.

4. RENDIMENTO IN CALO - “Panorama” cavalca poi il cavallo di battaglia degli antiderossiani, quello del calciatore double face: «Le buone, buonissime, prestazioni offerte con Prandelli in Confederations Cup non sono affatto quelle mostrate nel repertorio personale delle ultime stagioni giallorosse. Apparso appannato in campo, anche per le tensioni dentro e fuori lo spogliatoio che ne hanno mi nato la serenità». Vero tutto. O quasi. È vero che in quelle dieci, quindici, partite stagionali in azzurro De Rossi ha giocato meglio che nelle 29 con la maglia della Roma. Ma è vero anche che il rendimento è stato condizionato dalle «tensioni dentro e fuori lo spogliatoio». Il punto è proprio questo. De Rossi gioca da De Rossi quando è tranquillo, quando sa di godere della stima del suo allenatore, quando non viene quotidianamente insultato da quella che dovrebbe essere la sua gente. E che forse non sente più come la sua gente. Solo la sua Curva non lo ha contestato. Mai. Solo: ecco, questo è il problema.

5. GARCIA E IL SISTEMA DI GIOCO - Sostiene “Panorama”: «L’arrivo del tecnico francese (…) cambia le carte in tavola. Il suo modulo preferito è il 4-3-3 o, all’occorrenza, il più offensivo 4-2-3-1. Il centrocampo è il settore cruciale del gioco di Rudi Garcia, che a Lille era solito schierare un playmaker affiancato da due mastini (…) capaci di buttarsi negli spazi all’occorrenza. E con l’eventuale approdo del tuttofare Nainggolan le caselle del centrocampo verrebbero completate con Pjanic e Florenzi (o Bradley, se dovesse restare). (…). La strada intrapresa sul mercato, però, pare ormai questa. E porta all’uscita di scena di De Rossi». Quindi Nainggolan è più forte di De Rossi? Quindi De Rossi non potrebbe fare l’intermedio di centrocampo, come fa con la Nazionale? E nell’eventualità che potesse farlo, De Rossi sarebbe peggio di questo Pjanic qua e di un Bradley e di un Florenzi che, per carità, sono due splendidi esempi di professionalità, ma che sono pur sempre Bradley e Florenzi? Il rischio, a pensarla così, è quello di avere un Panorama limitato.
 
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view post Posted on 4/7/2013, 11:01     +1   -1
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Direi che le obiezioni ci stanno tutte, in effetti l'articolo sembra scritto da uno che quantomeno non tifa Roma. Per non dire che la detesta :asd:
Personalmente ho una visione doppia, che viaggia di fatto su binari paralleli.
Sono convinto che De Rossi farebbe bene ad andarsene e penso che il club stia facendo quasi di tutto per cederlo.
D'altra parte la cifra alla quale verrebbe venduta si può considerare modesta, ovviamente andrebbe valutato il risparmio sull'ingaggio lordo, ma Cellino insegna: che vantaggio può avere una Roma a risparmiare X cedendo Daniele, se poi arriva quinta-sesta e perdendo i soldi della Champions, incassi, ecc.... e ci smena X + 10?
Se l'idea è cedere De Rossi per comprare 1 campione o 2 talenti dal futuro sicuro, bene.
Ci sta.
Esempio: cedo De Rossi e compro Schweinsteiger (sto sparando a caso, non ho nomi).
Oppure prendo due grandi prospetti, ma senza margine d'errore, tra Ljaic, Kondogbia, Quintero, Thiago Alcantara.
Perfetto.
Ma cedo De Rossi per Nainggolan? E poi? Cosa ho in mano? Una squadra che nei sogni può arrivare terza-quarta, ma più probabilmente quinta-sesta?
Brutta situazione....non invidio Baldini.
 
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arturovidal1495
view post Posted on 12/7/2013, 10:05     +1   -1




io non lo cederei....
 
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Darth_Flavius
view post Posted on 13/7/2013, 00:36     +1   -1




E' vecchio, non azzecca una partita da anni, è svogliato, e vuole andarsene anche perché sarà a vita Capitan Futuro ( Totti rinnova vederete). Da cedere fino a quando ha mercato. Prendere Strootman.
Quello che va tenuto assolutissimamente è Marquinhos. L'anno prossimo probabilemente potrebbe costare anche di più.
Alla Roma servirebbe anche una prima punta seria
 
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- Zio -
view post Posted on 13/7/2013, 00:40     +1   -1




Ma sarai vecchio tu.
 
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Darth_Flavius
view post Posted on 13/7/2013, 00:44     +1   -1




CITAZIONE (- Zio - @ 13/7/2013, 01:40) 
Ma sarai vecchio tu.

E' un over trenta che costa tanto e gioca male, più vendibile di così
 
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Faithful
view post Posted on 14/7/2013, 19:32     +1   -1




De Rossi non è over 30, non ha ancora ufficialmente trent'anni, a dire il verol.. che sia svogliato è una leggenda metropolitana, e di fatto ha steccato solo questo campionato, visto che se si va a vedere le medie voto di De Rossi nella stagione con Luis Enrique, ha avuto un grande rendimento, migliore in campo della Roma.. fino a marzo è stata forse una delle sue stagioni migliori, tanto èiù che la società è stata costretta poi a blindarlo con un contratto importante. Quest'anno andrebbe rivista anche la gestione di Zeman, nel giudizio sul calciatore.. io sono convinta che se De Rossi dovesse andarsene, farebbe lui un affare, la Roma alla fine lo rimpaingerebbe.
 
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Faithful
view post Posted on 25/7/2013, 00:09     +1   -1




Oggi era il compleanno di Daniele, ha compiuto 30 anni. E proprio oggi è tornato ad allenarsi con il gruppo. L'accoglienza del pubblico è stata buona, molti tifosi gli hanno fatto gli auguri chiedendogli di rimanere, e hanno esposto uno striscione "DDR IL NOSTRO VANTO". Dall'Inghilterra, fanno sapere che Chelsea e Man United sono su di lui. Da parte sua, Totti gli ha fatto gli ha fatto questi auguri: " Ciao Daniele tanti auguri per i tuoi 30 anni ormai te stai a invecchià ,stai quasi alla frutta. Il regalo faccelo te che è mejo, rimani qui a Roma almeno vinciamo qualcosa di bello insieme. Ciao bello! ". Boh, non so che dire.. io credo che De Rossi non sia così convinto di andarsene, o meglio.. credo che per lui sia molto difficile staccarsi dalla Roma. Non l'ha mai nascosto. Peraltro credo che con Garcia si troverebbe bene, ha la sua stima, e lo sa. Però d'altra parte c'è la società, che secondo me sarebbe più propensa a venderlo, per liberarsi di un ingaggio importante (di oggi la notizia che la Roma è la quarta società, dopo le strisciate, per monte ingaggi).
Io sinceramente credo che se se ne andasse, ci rimarrei davvero male male male. Non ho mai amato un calciatore in questo modo, e mai lo farò.. Quanto mi esaltava De Rossi quando baciava la maglia sotto la curva, con la vena che gli scoppiava, nessuno mai. Staremo a vedere...

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Faithful
view post Posted on 8/2/2014, 12:55     +1   -1




Alla fine mi sa che avevo ragione
 
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24 replies since 5/6/2013, 00:20   131 views
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