| Io non sottovaluterei il lavoro di Luis Enrique. Guardate Martino: da CT sta vincendo (facile, perchè ha in mano la miglior squadra, di gran lunga, del torneo) la Coppa America ed al Barcellona è stato disastroso, dannoso. Luis Enrique ci ha messo un po', diciamo i primi mesi. Poi la squadra l'ha seguito, è riuscito a fare remare nella stessa direzione i 3 davanti e da gennaio in poi è stato un Dream Team. La differenza tra gli ultimi 6 mesi del Barcellona e la Liga vinta dal povero Tito, è colossale. Quello fu un successo fisiologico, contro l'ultimo Real mourinhano con metà spogliatoio che boicottava apertamente Josè, senza alcuno squillo, con una figuraccia epocale fatta col Bayern. Quest'anno si è rivisto il Barcellona dominante e spettacolare, oltre che vincente. Quello contro il quale puoi solo perdere con onore. Ecco, dopo 3 anni abbastanza deludenti, non si può non riconoscere che Luigi Enrico abbia meriti enormi. Da qui a santificarlo, come fu fatto all'epoca della prima CL di Pep, ce ne passa. Deve ancora fare tanta strada prima di meritare certi appellativi o farà la fine del suo illustre predecessore, a predicare fantacalcio in altri top club, ottenendo solamente miseri campionatini già vinti ad Agosto. Inzaghi è un caso a parte, dopo un inizio accettabile, ha dimostrato di non sapere minimamente gestire la pressione ed i momenti difficili. Quando ha avuto un mese nero ed è passato dal terzo al sesto posto, è crollato. La squadra l'ha capito e l'ha abbandonato, squalificandolo totalmente come potenziale condottiero. Ecco, Luis Enrique alla Roma è sempre andato in una direzione, non ha mai cambiato atteggiamento. Non l'hanno seguito, ma più per incapacità loro o per il fatto che l'Italia non è la Spagna, che certi concetti non si sposano con quella piazza o questo paese. Ma senza battere ciglio è andato al Celta ed ha fatto bene. Al Barcellona, subito triplete. Insomma, tanta roba,anche se da qui all'essere considerato un genio, ce ne passa e neanche poco.
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