| De Boer: "Voglio l'Inter in Champions. Juve rinforzata? Non sono sicuro" Il nuovo tecnico apre il laboratorio: "Non cambio la storia di Herrera e Mourinho, ma noi faremo contropiede solo quando saremo stanchi. E tra quattro mesi vedrete..."
Sedute video a non finire ad Appiano Gentile, anche ieri mattina. L’Inter, giorno dopo giorno, entra in sintonia con il metodo De Boer: lezioni tv appunto, quindi tattica sul campo e movimenti da mandare a memoria attraverso una serie infinita di prove; il tutto cercando di avvicinare al più presto il top della condizione fisica, cosa non agevolissima dopo la tormentata prima fase della preparazione e il divorzio da Roberto Mancini. De Boer, quando ha capito che sarebbe diventato l’allenatore dell’Inter? "Sono stato contatto un paio di settimane prima della firma, tramite il mio agente. Ho dato la mia disponibilità, il progetto nerazzurro mi è sembrato subito interessante, poi in un secondo momento ci siamo confrontati e ogni cosa è andata velocemente a posto".
Che cosa rappresenta l’Inter per Frank De Boer? "È tradizione, è Italia. Se pensi al calcio italiano ti vengono in mente le tre grandi: Inter, Milan e Juve. A Milano, poi, sono passati fantastici giocatori olandesi: Jonk e Bergkamp da un lato, Van Basten, Rijkaard e Gullit dall’altro. Il prestigio del club nerazzurro ha avuto la sua influenza nella mia scelta, e io voglio essere coinvolto in questa grande storia". Da Herrera a Mourinho l’Inter è stata spesso contropiede, lei sembra più sacchiano... "Per quanto mi riguarda, non voglio cambiare la storia dell’Inter, ma passo dopo passo possiamo crescere sotto molti punti di vista. Dobbiamo attaccare e difendere insieme. Poi, se ci sono momenti in cui si è stanchi, si può anche giocare a tratti in contropiede. Però, mai tutti dietro e due attaccanti lasciati là davanti a risolvere le cose...". Juve troppo forte per tutti in Italia? "È una grande squadra, la rosa è eccezionale. Hanno messo dentro Higuain, allo stesso tempo è partito Pogba. Dobbiamo capire come giocherà a centrocampo, e non è così sicuro che sia più forte dell’anno scorso. Grandi nomi sì, ma non sappiamo ancora se i grandi nomi sapranno anche essere squadra". Obiettivo dell’Inter? "Entrare in Champions, non ci sono storie. Il resto dobbiamo vederlo, comunque ci proveremo. Con una buona organizzazione e con la giusta mentalità si può ottenere qualsiasi cosa nel calcio. Sarà comunque durissima su tutti i fronti, perché Roma, Napoli, Lazio, Fiorentina e Milan sono ottime squadre e vanno rispettate".
Dal sito della Gazzetta. La teoria per ora induce ad un cauto ottimismo, ma è indubbio che almeno a parole si stia rivelando pienamente convincente. Non è un talebano dell'offensivismo come qualcuno azzardava, ma neanche (per fortuna) un cazzone come Mancini, per il quale il calcio è pura improvvisazione. Vediamo, ovviamente qualche intoppo nei primi mesi ci sarà, ma sinceramente non so che farmene di essere primo dopo 16 partite con 3 punti sulla seconda, di partire con 5 vittorie di fila e finire a quasi 15 punti dalla terza. Arrivare terzi con un minimo di identità ed organizzazione, con un gioco discreto e trovando una formazione base (più o meno) sarebbe un risultato positivissimo. Tutto ciò che arriverà in più, accrescerà la stima che ho per De Boer, se dovesse finire peggio, valuteremo il tutto. Cioè quarti con un gran bel gioco ed identità, entrando nelle prime 4 in Europa League, lottando per la CL, magari vincendo la Coppa Italia, battendo (che so) la Juve almeno una volta con una grande prestazione, valorizzando i giocatori forti, recuperandone alcuni e lanciando dei giovani, sarebbe comunque uno scenario auspicabile. Conta uscire dalle sabbie mobili, ormai eravamo dentro fino al naso, oggi almeno ci siamo aggrappati ad un ramo e stiamo cercando di salvarci e riprenderci.
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