| Sì, papà giocava da professionista, lo ha fatto come lavoro fino a quando non ha dovuto smettere. era molto bravo, forse ciò che l'ha sempre penalizzato è che era uno che non accettava compromessi, e diceva tutto quello che pensava. Un po' troppo rigido nelle sue posizioni forse, quando prese il tesserino da allenatore prese il punteggio massimo e lo selezionarono per andare a Coverciano e fare il corso per diventare allenatore professionista, e lui rifiutò perché non voleva rischiare di arrivare più in alto da allenatore che da giocatore. Comunque, è anche per questo che prendo spesso le parti dei giocatori, quando spesso la gente banalizza parlando di privilegi, oppure dicendo che sono stupidi perché vivono correndo dietro a una palla. In realtà arrivare a vivere di calcio è un privilegio, ma dietro ci sono anni di sacrifici, passione ecc. Cose che la gente spesso non vede, perché vede solo la copertina d'oro. Io comunque devo dire che nell'ultimo periodo sono rimasta piacevolmente colpita dall'ambiente calcio. Non pensavo, considerando la deriva degli ultimi anni, ma in questo brutto periodo, da quando papà se n'è andato, abbiamo ricevuto un sacco di testimonianze d'affetto dalle sue ex squadre, nonostante siano passati tantissimi anni da quando giocava. Tanta umanità, tanta vicinanza, riconoscimenti, articoli, che se potesse vederli credo ne sarebbe orgoglioso. Credo sia anche questo uno dei motivi per cui amo il calcio, avrà tanti difetti, ma rimane uno sport meraviglioso che lascia emozioni che non passano nemmeno con gli anni.
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