De Rossi: cederlo o no?

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Faithful
view post Posted on 5/6/2013, 00:20     +1   -1




Voi lo cedereste? Anche considerando che il valore del suo cartellino si è notevolmente abbassato.. e quindi i 30 milioni dell'anno scorso, credo sarebbero utopia.
Io sarò pazza o troppo sentimentale forse (ho amato troppo il miglior De Rossi, e ho troppa stima per l'uomo), ma nemmeno dopo questa annata lo cederei. Che stia avendo un calo (fisico ma soprattutto a livello mentale) è sotto gli occhi di tutti, e so anche che non è più giovanissimo.. però sono convinta che con un allenatore in grado di rimotivarlo e fargli riacquisire fiducia, possa ancora essere fondamentale. Io non riesco proprio a metterle in discussioni le doti di De Rossi.. non ci credo che non possa più giocare ai suoi livelli (già in nazionale ha un altro passo)..
Non sono nemmeno totalmente d'accordo con chi dice che sono 3 anni che non gioca più: è vero che gli ultimi 3 anni, nel complesso, non sono stati all'altezza del miglior De Rossi.. ma nel 2010 ha fatto una buona annata, l'anno scorso fino a febbraio-marzo era sempre migliore in campo, è stato il perno della Roma di L.E per almeno metà stagione.. onestamente cederlo ho paura sarebbe una cavolata. Con chi lo rimpiazzi poi?Anche perchè a centrocampo non è che abbiamo questi fenomeni..
Io vorrei che il nuovo allenatore lo recuoperasse, per me sarebbe il migliore acquisto possibile..
Comunque pare che la Roma abbia detto che non intende cederlo, e che penserà alla sua cessione solo qualora lo chiedesse il giocatore..
 
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view post Posted on 5/6/2013, 10:48     +1   -1
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Diciamo che per una cifra superiore ai 20 milioni lo cederei più che altro perché con la tifoseria e l'ambiente ormai il rapporto è andato.
Il suo rendimento altalenante è dovuto al fatto che secondo me nella capitale si sono sempre aspettati che fosse il nuovo Totti (come simbolo), senza amarlo e proteggerlo allo stesso modo. Daniele è decisamente più intelligente der gabidano (non è un'offesa, ma una semplice constatazione oggettiva), ad un certo punto capirà che è meglio passare per traditori e andarsene al momento giusto in un club che gli consenta di ottenere ciò che merita, anche appunto perché a differenza di Totti, non è stato così tutelato.
Da quel che so sia Mou che Ancelotti lo porterebbero volentieri a Chelsea e Real.
Ovvio, se fossi tifoso della Roma non lo cederei di sicuro, mi piace troppo De Rossi.
Ma credo che i suoi giorni lì siano giunti al termine.
 
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Faithful
view post Posted on 5/6/2013, 11:38     +1   -1




Infatti io parlo troppo da tifosa che lo stima, se dovessi vedere la situazione con più distacco, per il bene che gli voglio, gli consiglierei di andarsene senza pensarci due volte.. questo ambiente lo sta logorando, troppe offese, troppe insinuazioni sulla sua vita privata.. è sempre tutto troppo esagerato.. non è un caso che in nazionale il suo rendimento sia diverso. Un suo allontanamento ora non lo vedrei nemmeno come un tradimento, l'amore per questa maglia k'ha dimostrato in mille modi, l'anno scorso avrebbe potuto andarsene a parametro zero (volendo) in club importantissimi, ottenendo anche di più di quello che gli offriva la Roma, ma ha giurato amore alla Roma, nonostante la tifoseria già fosse un po' spaccata.. e credo sia il primo ad aver sofferto per questa sua stagione. Egoisticamente parlando però spero rimanga, e spero arrivi un tecnico in grado di recuperarlo.. se così non dovesse essere, non lo considererò mai un traditore, so che comunque non cambierebbe di una virgola il suo amore per questa maglia.. per me De Rossi in campo è stato sempre anche più tifoso di Totti, e questo un po' (paradossalmente) l'ha sempre penalizzato..
 
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LaMotta91
view post Posted on 6/6/2013, 10:10     +1   -1




è un bel dilemma... Io sarei molto combattuto. Un altro anno a Roma è un grande rischio: o il suo rendimento torna a livelli normali ed rapporto con tifosi e società si rinsalda, oppure la sua situazione potrebbe diventare ancora più pesante, con risvolti negativi per il giocatore e per la squadra. Negativi nel senso che si rischia un altro anno come quello appena passato, se non peggio. L'offerta oltre i 20 mln l'accetterei al volo anche io, ma penso che difficilmente arriverà...

Comunque l'altro giorno sul sito della Gazza era comparso un articolo in cui l'autore riabilitava Zeman dicendo che Andreazzoli non ha cambiato nulla e blablabla (le cose che dice Nico insomma :asd:). Cose che non stanno né in cielo né in terra, come se improvvisamente tutti (dopo aver distrutto giustamente Zeman) si fossero dimenticati di aver saputo già da mesi, già dall'esonero di Zeman che l'annata della Roma era solo da portare a termine senza infamia e senza lode (soprattutto senza fare altri danni), penso che nessuno abbia mai detto o scritto "La Roma chiama Andreazzoli per ripartire verso lo scudetto". Eppure ora parlano della gestione Andreazzoli come di un fallimento, come se ci fosse l'intenzione di alimentare il fuoco di tutte le situazioni difficili che si erano create con Zeman ma che ormai sembravano pian piano spegnersi, sembrava ci si fosse rassegnati a sopportare fino alla fine di quest'anno pensando già a come risolverle per l'anno prossimo. Questo vale anche per la situazione di De Rossi, a me è sembrata palese l'intenzione di alimentarla e mantenere il clima pesante.
 
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Faithful
view post Posted on 22/6/2013, 00:25     +1   -1




Stavo vedendo un video (peraltro la canzone si addice molto a questo momento).. più guardo tutti i momenti di Daniele alla Roma, più mi domando come ci sia gente che possa mettere in dubbio il suo amore per questa maglia.. per me è il più tifoso di tutti quando scende in campo, si vede dalla foga con cui si prende la maglia, quasi a strapparla, per portare lo stemma della Roma alla bocca.. è un gesto istintivo, non studiato.. Quanto sto speramdo che decida di rimanere, che torni ai suoi livelli, e metta a tacere tutte le malelingue..

Video

Se la Roma dovesse confermare le date di Riscone, il 13 mi sa che vado su.. voglio fargli un discorsetto :asd: :lol:
 
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- Zio -
view post Posted on 22/6/2013, 12:40     +1   -1




Nella Confederation Cup non sta giocando tanto meglio di quanto fatto nella Roma..

Comunque, direi che questa stagione è andata male per mille motivi. Ora c'è biosgno di staccare completamente la spina, prendersi una vacanza lontano da qualsiasi pettegolezzo di carattere giornalistico e non e ricominciare da Luglio da zero, ovviamente partendo dal presupposto che deve dimostrare di valere un posto da titolare nella Roma.

Se anche dopo questa stagione ed il nuovo allenatore (perchè Zeman ci ha messo molto del suo per destabilizzare l'ambiente, non dimentichiamolo) non ci saranno cenni di miglioramento, allora lo si potrà cedere, anche se il prezzo risulterà irrisorio anche di fronte al valore attuale.

Insomma, considerando il contesto, non credo che sia un calciatore "irrecuperabile" e se torna ai suoi livelli può essere ancora un valore aggiunto.
 
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Faithful
view post Posted on 22/6/2013, 17:51     +1   -1




De Rossi secondo me ora sta pagando un po' a livello di condizione fisica (forse anche un po' mentale), però sicuramente sta facendo meglio con la nazionale che con la Roma ;) io tifo per lui, so che può riprendersi! Tra l'altro Garcia ha detto che bisogna tenere i giocatori migliori, e che De Rossi è il primo da trattenere.. questo gli può dare una bella iniezione di fiducia :) e anche i tifosi in quetsi giorni mi sembrano un po' più tranquilli nei suoi confronti (sarà solo una mia impressione, forse)..
 
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- Zio -
view post Posted on 22/6/2013, 22:22     +1   -1




Mah, con il Messico è stato francemente imbarazzante (come anche altri) da 4,5, sperando (per lui) che si tratti di condizione fisica.. Non ha quasi mai toccato palla o dato un contributo alla partita..

Con il Giappone leggermente meglio giusto per il gol..

A questo punto non oso immaginare come giocava, generalmente, con la Roma.
 
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view post Posted on 23/6/2013, 11:48     +1   -1
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Non sarei così negativista zio....col Messico a me non è sembrato così male, col GIappone ha riaperto la partita e ha servito un assist al bacio a Marchisio sul gol del 4-3.
Fidati, ho visto diverse partite della Roma quest'anno, ed è un altro giocatore.
 
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Faithful
view post Posted on 23/6/2013, 12:49     +1   -1




Oltre al gol è stato decisivo sul gol della vittoria.. con la Roma quest'anno non è mai stato così decisivo ;) so anch'io che non è ancora il vero De Rossi, ma a centrocampo in nazionale in questo momento credo sia uno dei migliori lì in mezzo..

Comunque i giornalisti... intervista a De Rossi a fine partita: "Per te la maglia della nazionale è un po' una seconda pelle?" Daniele: "Per me è una cosa gigante". I titoli dei giornali del giorno dopo: "De Rossi: la maglia della nazionale per me è una seconda pelle" :asd: ce la stanno mettendo tutta a fargli mettere l'ambiente contro oh..
 
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view post Posted on 23/6/2013, 18:52     +1   -1
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Però sentivo l'altro giorno Riccardo Gentile di Sky (uno che conosce bene l'ambiente giallorosso...romano e romanista infiltrato :asd: ) affermare che cederebbe subito De Rossi se arrivasse un'offerta di 15 milioni. QUINDICI? Non è poco?
Sennò sarebbe il caso di pensarci, altro che Paulinho :insane:

CITAZIONE (Faithful @ 23/6/2013, 13:49) 
Oltre al gol è stato decisivo sul gol della vittoria.. con la Roma quest'anno non è mai stato così decisivo ;) so anch'io che non è ancora il vero De Rossi, ma a centrocampo in nazionale in questo momento credo sia uno dei migliori lì in mezzo..

Comunque i giornalisti... intervista a De Rossi a fine partita: "Per te la maglia della nazionale è un po' una seconda pelle?" Daniele: "Per me è una cosa gigante". I titoli dei giornali del giorno dopo: "De Rossi: la maglia della nazionale per me è una seconda pelle" :asd: ce la stanno mettendo tutta a fargli mettere l'ambiente contro oh..

Ma questo è il lavoro dei giornalisti, da sempre....un giorno, mi pare un mesetto fa, vedo un'intervista di Ranocchia, e gli chiedono:"La Juve e Conte ti vorrebbero, cosa ne pensi?" Risposta:"quando ti cercano le grandi squadre è sempre un orgoglio, ma sto bene all'Inter, ho un contratto e voglio rispettarlo".
Il giorno dopo sui giornali:"Ranocchia: orgoglioso di andare alla Juve" "Ranocchia chiama la Juve", ecc...
Una tristezza.............
 
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Faithful
view post Posted on 23/6/2013, 19:25     +1   -1




Sì, ma davvero :asd: meno male che dovrebbero fare informazione.. il fatto poi è che De Rossi è in una situazione delicata con i tifosi, quindi questi titoli sono proprio un'infamità..
Comunque non saprei, da quello che ho capito la società e Garcia vorrebbero trattenerlo.. ma starà a lui dire se vuole restare o no.. se resta, per me dà una dimostrazione d'amore che nemmeno Totti.. oggettivamente, in questo momento, con tutte le cose becere che sono state dette sul suo conto, non avrebbe nessun motivo per voler rimanere..
 
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- Zio -
view post Posted on 23/6/2013, 22:33     +1   -1




CITAZIONE (CRREAL @ 23/6/2013, 12:48) 
Non sarei così negativista zio..

Certo che sì, altrimenti Faithful si abitua troppo bene. :bargiggia:

Scherzi a parte, la parte sulla Roma era un po' una provocazione anche perchè, ripeto, ci sono tante variabili esterne da considerare, secondo me.. Dal mercato estivo, alla non gestione Zeman, ad una stagione che ha visto la squadra accusare cali importanti e terminare con un posizionamento deludente rispetto alle aspettative, ecc.. Per quello dicevo che forse sarebbe opportuno staccare proprio la spina, godersi le vacanze, non comprare nessun giornale, non ascoltare tv, giornali, ecc.. Resettare tutto da zero per poi ripartire..

Sull nazionale, boh, magari avete ragione voi, le impressioni non mi sono sembra positive, anzi.. Poi magari farà tripletta con la Spagna. :shifty:
 
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Faithful
view post Posted on 24/6/2013, 19:04     +1   -1




CITAZIONE
TONINO CAGNUCCI
«De Rossi ha in testa solo la Roma. E a meno che Prandelli non dica che non rientro nei suoi piani, spero di firmare il rinnovo del contratto il più presto possibile e per più anni possibili. A me non serve lo stimolo di poter giocare nel Real o nel Manchester o chissà dove: per me non c’ è emozione più grande di giocare la Champions League all’Olimpico. Datemi la Roma».
Ci sarà tempo, anche se a volte la vita non te lo dà. Per Daniele c’è quello di conoscere il suo nuovo allenatore. Ed è subito amore. (...) De Rossi di Prandelli un giorno dirà «moralmente è da dieci e lode», intanto lo conosce in Austria e segna anche un gol a Kapfenberg per lui, proprio nel posto del suo primo ritiro. È il 20 luglio e finisce 4-1 per i Glasgow Rangers. Due giorni dopo la Roma festeggia il compleanno e De Rossi il suo alla Roma (...) De Rossi se ne va dal ritiro, invece, per una delle cose più belle che possano capitare a uno sportivo, forse la più bella: i Giochi olimpici, e questi sono quelli di Atene. Anche in questo, De Rossi – il ragazzo dell’83 che però sembra cresciuto ai tempi di Orzowei, Sandokan e Furia – sa d’antico.(...) Ad Atene ci va il blocco che ha vinto l’Europeo in Germania.
L’Italia giocherà in Tessaglia, sul mare, in un posto dal nome sfacciatamente poetico: Volos. Per Daniele è una profezia. Gioca la prima partita contro il Ghana e l’Italia è brava a recuperare due volte i gol di Appiah, 2-2, fa una rovesciata da trequarti area spostato a destra per crossare in mezzo. È una prova per Ferragosto: c’è Italia- Giappone, e contro la patria dei cartoni animati Daniele De Rossi fa un gol che al confronto Shingo Tamai dei Superboys sembra un capolavoro di Zavattini. Uno schiaffo metafisico col sinistro alla De Chirico. Minuti 2 e 29 secondi di partita, cross da sinistra e poi De Rossi vola. Sì. Vola. È il primo caso di calciatore andato sullo spazio partendo da un campo di calcio, ma al confronto dell’allunaggio del 21 luglio 1969 le immagini televisive lo possono testimoniare in differita, mentre il saltello in direttissima di Armstrong non è mai stato dimostrato fuori da uno studio tv.
Qui c’è qualcuno che ha esagerato, ed è Tito Stagno, non Carlo Zampa. Sicuramente quel giorno i signori della televisione hanno sbagliato: quel gol, quella cosa, quel balzo rene-stella, non è stato trasmesso. L’unico risarcimento è il solito che ti riserva il grande mondo antico di Daniele De Rossi: la radiolina, il sapore crocchiante del distante, con la raucedine di turno che ti permette di immaginare quasi quello che ti pare attraversando le gole dei sogni. Per un papà è anche di più: «Peccato non ci fosse la diretta televisiva. Stavo sentendo la radio quando mio figlio ha segnato. Mi sono commosso, emozionato. Ma come mi insegna il mio lavoro ho aspettato ad esultare: bisogna sempre aspettare la fine della partita». Era già successa una cosa simile, in una partita di Coppa Italia Primavera a Terni, un gol in rovesciata, ma se forse si può in qualche maniera comprendere l’assenza del satellite contro la Ternana, è imperdonabile qui all’Olimpiade, e poi in un posto che si chiama Volos e sta sul mare. È come aver rinunciato a scritturare Frank Sinatra al Colosseo. (...)
C’è una bellissima foto di De Rossi con Bovo, l’alloro in testa e la medaglia al collo. Sembrano Dante e Ariosto tanto per rimanere in questa lunga notte prima degli esami («quella» nottata passerà solo quando si rigiocherà «quella» partita). D’altronde Volos è mare di storia, sorge vicino all’antica Iolkos da dove partirono gli Argonauti alla ricerca del Vello d’oro: qui è arrivato il bronzo, che è meglio (e poi Giasone giocava in casa). D’altronde Volos è mare di artisti, lì sono nati Giorgio De Chirico e Vangelis (...) Campione d’Europa Under 21, podio alle Olimpiadi in due mesi a 21 anni appena compiuti e dopo aver passato mesi a soffrire e a non giocare, ma il guerriero della luce a Milano aveva trovato il mare. Se l’Italia ha battuto l’Iraq, la Roma vince 5-3 sull’Iran nella presentazione della squadra all’Olimpico senza allenatore ma con De Rossi tornato per l’occasione: in panchina Gabriele Pin. Prandelli è già andato via, dalla Germania sta per arrivare Voeller, il tedesco che vola. De Rossi ha appena iniziato a farlo e mentre la Roma di Rudi gioca la sua partita al Flaminio contro la Lodigiani, Daniele De Rossi è a Palermo. Sul mare. Da lì se guardi in su si vede tutta l’Italia.
La notte del 4 settembre diventa sua: «È stata una serata speciale. Tutto è andato bene. Subito ho sentito che le cose sarebbero andate alla grande. (...) Poi quello che ha detto Buffon è il massimo, ma così va a finire che divento rosso». Buffon ha detto a De Rossi che è «impressionante, sembra un vecchio», perché, sì, quella notte, il 4 settembre, a casa di Luca (Toni) è stata speciale: De Rossi ha esordito con la Nazionale, ma questo è un dato di cronaca che dura due minuti e spiccioli perché quando scatta il terzo quella notte diventa anche quella del primo gol con l’Italia di Daniele. Nessuno che aveva segnato all’esordio in azzurro ci aveva messo così poco. De Rossi è anche il più giovane romanista a segnare con la Nazionale. Mai nessun giocatore di calcio in Italia era riuscito a fare gol in così poco tempo con la Nazionale: è come se a un neonato spuntasse il primo dente al terzo giorno, o se dopo un mese si mettesse a camminare. Ma Daniele è in volo, il gol lo fa tuffandosi nel blu dipinto di blu del mare palermitano, del colore della Nazionale, dell’unica altra maglia da poter indossare. «Io ho realizzato il sogno di poter mettere le maglie delle uniche squadre per cui facevo il tifo da bambino: la Roma e l’Italia».
Il gol è stato un tuffo, un inserimento dentro al fiordo: «Mi sono buttato e poi sono stato fortunato perché la palla è andata proprio a finire nell’angolo». L’avversario era la Norvegia di Johh Carew, compagno alla Roma l’anno prima (e unico altro giocatore al mondo che ha fatto esultanze paragonabili per la bellezza a quelle di De Rossi e a una storia di Hemingway: il secchione e il bambino). Prima della partita ci aveva scherzato Daniele col suo ex compagno («il “maestro” l’ho ritrovato come l’avevo lasciato a Roma: pieno di donne intorno»). L’avversario è la Norvegia per poter andare al Mondiale. Non è un’amichevole, non è una partita così quella in cui esordisce, anzi, segna, Daniele De Rossi, ma la prima gara di un girone di qualificazione per la più grande competizione internazionale che ci possa essere (dopo la Coppa delle Fiere del 1961). Non era una partita così, perché era la prima ufficiale di Marcello Lippi nuovo ct. Lui, uomo di mare, da Viareggio, dove una volta De Rossi segnò un gol al Palermo, s’era messo seduto per la prima volta sulla panchina azzurra in Islanda, su un’isola: panchina scivolosa, sconfitta che sembrava rovinosa. Ma l’uomo del mare per rimettere il suo mondo in sesto aveva deciso di chiamare Daniele De Rossi. È come se gli avesse affidato un pezzo di destino. Tre minuti solo tre minuti ci ha messo Daniele a renderglielo, dopo che un minuto, solo un minuto, ci aveva messo la Norvegia per complicarlo: gol di John John Carew naturalmente. È tutta scolpita da un poeta melenso questa notte tanto è perfetta: il miracolo è che è vera. In questo momento non c’è giocatore in Italia, e nel mondo, più interessante di Daniele De Rossi. (...) Daniele il giorno dopo fa un altro gol, quando tutti gli chiedono di tutto e anche – indirettamente – se se ne va da Roma, visto che il contratto alla fine non è ancora stato firmato.
È coi piedi per terra che sa di poter continuare a volare: Io non sono un uomo sul mercato. Se non avessi segnato non ci sarebbe stato tutto questo interesse attorno a me. In questo sport ci vuole poco a fare splash. Mio padre cosa mi ha detto? Con papà non parliamo mai di quello che faccio in campo, sarebbe insopportabile che oltre ai vari allenatori anche lui si mettesse a darmi dei consigli. Magari parliamo delle giocate di qualche altro giocatore. Il contratto? Io voglio restare a vita. E non è così scontato, detto da un ventunenne campione d’Europa, medagliato olimpico che ha appena segnato alla sua prima gara con la Nazionale e che è così sveglio da intuire di poter avere il mondo calcistico ai suoi piedi. Non è scontato perché a Roma, dopo Capello e Prandelli, l’arrivo di Rudi Voeller è un déjà-vu non riuscito, un ritorno sbagliato. Rudi è rimasto a quel calcio fatto anche di certi «comportamenti giusti» che in quella Roma non ci sono. Il tedesco che vola(va) resta un mese, quattro partite, ne perde due, quelle in cui non gioca Daniele. A Bologna la Roma viene sconfitta in nove contro undici 3-1. A fine gara Voeller si dimette. Dice di aver sbagliato ad accettare e d’averlo fatto per amore, solo per amore. Dice anche un’altra cosa: che a Bologna ha visto una partita vergognosa. Daniele De Rossi a Bologna in campo non c’era, il giorno dopo, come fosse quello che è già diventato, cioè una bandiera, parla alla sua maniera: Il problema non era Voeller, ma lo spogliatoio. Il tedesco è l’unico senza colpe. Siamo tutti bravi a baciare la maglia e a rispondere presente quando ci viene chiesto di scendere in campo, però bisogna correre. Qualcuno lo fa, qualcun altro no, perché crede che basti solo la classe per fare bene.
È il 3 ottobre 2004. (...) Il 4 settembre 2004 De Rossi ha segnato il suo primo gol con l’Italia, esattamente dieci anni prima, il 4 settembre 1994, Totti il suo primo gol con la Roma. Questa sera è pure una cifra tonda per il numero 10: 100. Multiplo. Equazione: non solo è un segnale, ma anche un segnale forte. Uno scossone. È pressoché ufficiale: a un quarto d’ora dalla fine di Roma-Inter sta per accadere qualcosa di grosso. Cosa mai ci regalerà la vita adesso? Spiovente. Si muove il medio oriente. La Grecia e l’Egitto, Dellas e Mido, due fra le civiltà più antiche della nostra civiltà, convergono verso Daniele, uno gli appoggia il pallone, l’altro glielo sfiora, come a dire che toccherà a lui prendere il testimone: dei faraoni, di Sofocle, dei papiri, delle polis... Daniele riceve col cuore. Roger, stop di petto, ricevuto. E lo dà alla curva. Cosa? Il pallone, il suo cuore, un altro mondo possibile. Un’emozione. Gol. Gooool. GooOoOoooooOOOOL. De Rossi diventa il mare. Sale, s’ingrossa, cresce, tracima, straripa, dilaga, inonda, fuoriesce. Canta tutte le libertà stonate che sono le più belle, percorre ogni girotondo, urla e parte per la rivoluzione lasciando i bambini a casa per il bene del mondo; è la fanfara e la banda prima dell’ora di cena d’estate, la scuola chiusa per la finta bomba, i colori dell’edicola, il ritorno dalla prima vacanza da grande, l’ultimo autogrill prima di casa, Push dei Cure ballata di notte sui ghiacci, una scena notturna di Se mi lasci ti cancello, un valzer suonato dai Sex Pistols, Disorder dei Joy Divison... È quello che racconta la sua corsa verso i tifosi della Sud. Quando è così il calcio è una bella cosa, è una bella cosa vedere un’emozione. De Rossi bacia la maglia della Roma con quella fretta, quella furia e quell’ansia che solitamente si hanno quando capitano potenziali disgrazie, tipo quando ti cade il ragazzino dal letto. L’intensità e i movimenti sono gli stessi, ma nella versione frenetica e scomposta di un inno alla gioia. Appena segna si porta la maglia alla bocca con la prima mano disponibile, la sinistra, dunque fa la stessa cosa con la destra, come a dire a se stesso: «devo averne più cura»; nel frattempo è già arrivato a Portonaccio quando con due gambe salta sopra al tabellone, e il volo lascia scoprire una cosa mai vista: una volta c’era Steve Ostin professione astronauta, l’uomo bionico, o le favole del Mago di Oz, i soldatini di piombo, l’uomo senza ombra, Elephant man... adesso c’è un ragazzo che ha cucito alla pelle una maglia rossa, se prova a togliersela perde forza. Vita. Non può farlo. Uno così non è operabile sul mercato. Quella notte fa vedere al mondo che l’attaccamento non è solo un modo di dire, ma un fenomeno fisico, l’appartenenza un dna non trapiantabile. Poi, quando è più vicino al popolo, si riprende quel che resta della maglia strappata, sdrucita, scucita e la tira una, due, tre volte più su, tra un bacio e il cielo. È in quel momento che una maglia torna a essere una maglia. Il calcio pallone. Che i tifosi ritrovano la loro ragione. Gli anni persi con il progresso vengono recuperati in questo salutare, innocuo, spettacolare, umanissimo e felice eccesso. Tratto da "Il mare di Roma". www.ilromanista.it

Cagnucci scrive sempre delle perle, comunque questo articolo (bellissimo!) è tratto in gran parte dal suo libro su De Rossi "Il mare di Roma", che io ovviamente da malata quale sono ho comprato e letto :asd: libro bellissimo, in cui si sente tutto l'amore di Daniele per la Roma, di un ragazzino che il 17 giugno 2001 con un biglietto di tribuna Monte Mario, tentò in tutti i modi di entrare in Curva Sud (dove era sempre andato, anche da calciatore) senza riuscirci, e poi andò al Circo Massimo a festeggiare insieme a tutta Roma, senza salire sul palco (anche se avrebbe potuto, essendo già tesserato della Roma, ed essendo anche quell'anno già stato convocato in qualche partita, mi sembra..), perchè preferì stare in mezzo alla gente. "Non potete immaginare cosa significhi per me pensare se mai potrò vincere uno scudetto qui.. Che cosa darei in cambio per uno scudetto? Tutto".
Speriamo che resti!!!!
 
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view post Posted on 25/6/2013, 17:41     +1   -1
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io non venderei mai una delle poche bandiere che sono rimaste :asd:

poi è ancora importante.
 
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