| Che dire? Per questa vittoria sono davvero felice per Luis Enrique, che si è preso una bella rivincita su chi pensava fosse un perfetto incapace. Inoltre il triplete di Luis Enrique dimostra quello che vado dicendo da tempo, e cioè che Roma è un ambiente davvero difficile, particolare, imparagonabile con altre realtà. Quello che in altre parti è normale, a Roma diventa davvero difficile. Luis Enrique da noi è stato trattato come l'ultimo degli scemi. Nonostante avesse giocato in grandi realtà, e fosse abituato a determinate pressioni, da Roma se n'è scappato, prendendosi un anno sabbatico per riprendersi, con tanto di psicologo. Certo, non fece bene a Roma, ma va anche tutto ridimensionato alla squadra che aveva a disposizione, al fatto che era il primo anno degli americani, che la squadra era cambiata completamente... insomma, in una piazza normale si sarebbe dovuto ridimensionare tutto. Ma a Roma no, siccome a Roma siamo abituati a vincere scudetti e coppe ogni anno, ce lo siamo letteralmente mangiato. Per lui comunque è stato bene, perché adesso è letteralmente sul tetto d'Europa, meritatamente. E sono felice per lui, perché come uomo di calcio l'ho sempre stimato tanto e gli auguro tante altre soddisfazioni. Ora si dirà che Luis Enrique non ha meriti, perché quando giochi coi giocatori che ha il Barca non serve nemmeno avere un allenatore. E' chiaro che il Barcellona ha una squadra di extraterrestri, però se fosse così facile vincere con il Barcellona, mi domando perché dopo Guardiola si sia creato un buco e il Barcellona avesse smesso di fare paura. Per me in questa vittoria c'è lo zampino che Luis, che ha riportato il Barcellona ai suoi livelli.
Sulla Juve, per me la Juve da questa partita esce a testa alta, senza rimpianti. Il gap non il Barcellona era incolmabile, ma la Juve ha tenuto bene e fino al 68 era ancora in partita. Non ha di certo preso l'imbarcata che tutti si aspettavano, anzi, ad un certo punto è sembrato anche che la potesse spuntare. Stagione davvero straordinaria, bisogna dare i suoi meriti ad Allegri che ha fatto fare quel salto di qualità che ci si aspettava da due anni, ma che prima di questa stagione non era mai arrivato. Anche perché una finale di Champions (a differenza dei vari record di punti, che ho sempre detto che per me sono risultati fini a se stessi, solo da statistica) ti porta introiti economici non indifferenti, che ti permettono di migliorare la squadra e crescere.
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