Concordo con Nyco su Spalletti e la sua mediocrità, ma era l'unica scelta possibile oggi.
Il branco ha preteso la testa di Garcia (osteggiandolo sempre, fino a che anche la squadra, dopo il derby, non ha smesso di giocare assecondando la volontà della folla) ed imposto Falsetti.
In questo modo garantirà da qui in avanti un apporto vero e sincero, a livello di tifo, stampa, media in genere.
Il problema è che tutto quello che è successo a Roma negli ultimi mesi ha messo addosso al neotecnico una notevole pressione: non può certo arrivare qui, dopo due secondi posti di Garcia, e non riuscire nemmeno a centrare i preliminari di CL.
Ha un girone intero di ritorno davanti, è a distanze ragionevolissime dalle candidate al terzo posto (4 punti dai viola, 5 dall'Inter...entrambe da affrontare all'Olimpico), a -5 e a -7 dalle due che si contenderanno lo scudetto (per intenderci, Leonardo subentrò a Benitez a -13 con due recuperi da effettuare, ed arrivò a giocarsi il match del sorpasso per il tricolore) . Situazione a dir poco ideale.
Garcia, boicottato da tutti (giocatori, tifosi, media) negli ultimi 2 mesi e solo dall'ambiente dal maggio scorso) ha fatto 34 punti nelle andate. Chiederne meno di 40-42 (o anche più) è il minimo sindacale.
Anche perchè, come per l'Inter di Mancini, il quarto posto sarebbe un fallimento economico-sportivo di proporzioni mastodontiche.
Se Spalletti ha accettato, sapeva che tutti erano con lui e che la squadra (magari migliorata entro fine gennaio, almeno nel reparto difensori centrali) vale almeno quel risultato.
Di certo non è stato ingaggiato per qualificarsi alla prossima Europa League o per andare avanti in Champions (
suvvia, siamo seri, dal giorno dell'esonero di Benitez la Roma ha salutato la competizione). L'obiettivo è chiaro.
E per non far si che a maggio Garcia si faccia delle grasse risate alle spalle dell'intero popolo romanista, i giallorossi devono per forza entrare nelle prime 3. Senza se, senza ma, senza altre balle di sorta.