Posts written by ilvento71

view post Posted: 8/3/2014, 14:10     Gioco Pronostici Serie A - Off Topic
Udinese - Milan 2
Catania - Cagliari 1
Juve - Fiorentina x
Chievo - Genoa 1
Lazio - Atalanta 1
Samp - Livorno 1
Parma - Verona x
Inter - Torino 1
Bologna - Sassuolo 2
Napoli - Roma x
view post Posted: 1/3/2014, 10:52     Gioco Pronostici Serie A - Off Topic
Roma - Inter 1
Cagliari - Udinese x
Atalanta - Chievo 1
Torino - Samp 1
Verona - Bologna 1
Genoa - Catania 2
Sassuolo - Parma x
Livorno - Napoli 2
Milan - Juve 1
Fiorentina - Lazio x
view post Posted: 22/2/2014, 14:04     Campionato Federale 1899 - Amarcord
Il Campionato Federale di Football che coronò la stagione sportiva 1899 fu il secondo campionato italiano di calcio.

Formula

A causa della scarsità delle testimonianze attualmente disponibili, la struttura del torneo non risulta del tutto chiara. La maggioranza delle fonti, tuttavia, sembrano concordare sul fatto che la formula della competizione si basasse inizialmente su due fasi eliminatorie distinte fra squadre piemontesi (nella fattispecie di Torino) e società liguri (di Genova e Sampierdarena), con annessa finale di campionato fra i due migliori sodalizi di entrambe le regioni.

La probabile rinuncia della Pro Liguria e della Sampierdarenese a disputare la manifestazione, tuttavia, determinò la qualificazione diretta dei campioni in carica del Genoa alla finale nello Stadio di Ponte Carrega, modificando la struttura della competizione secondo una particolare formula a challenge round, simile a quella ancora oggi in voga nella Coppa America di vela.

Il torneo si svolse probabilmente dal 2 aprile al 16 aprile 1899.

Partecipanti
Campioni in carica
  1. 600px Bianco e Blu (Strisce).png Genoa

Sfidanti
Piemonte
  1. 600px Oro e Nero (Strisce).PNG FC Torinese
  2. 600px Bianco e Nero (Strisce).png Internazionale Torino
  3. 600px Blu Con Striscia Rossa.png Ginnastica Torino
Liguria
  1. 600px Verde e Bianco (Strisce)2.png Pro Liguria
  2. 600px Bianco Rosso e Nero (Strisce Orizzontali).png Sampierdarenese
Eliminatoria ligure
Per la Liguria avrebbe dovuto partecipare, oltre al Genoa detentore del titolo, la Pro Liguria, un sodalizio di Sampierdarena che dovette ritirarsi dalla competizione; secondo alcune fonti la Pro avrebbe dovuto affrontare lo stesso Genoa nell'ambito delle eliminatorie regionali, mentre secondo altre l'incontro si sarebbe effettivamente svolto il 26 marzo, terminando con l'affermazione dei campioni uscenti.

Un'altra fonte afferma che l'incontro, programmato per il 26 marzo, venne rinviato al giorno successivo a causa di problemi del club sampierdarenese che, comunque, non si presentò ugualmente al campo di Ponte Carrega, impianto sportivo del Genoa. In virtù del forfait degli avversari, i genovesi poterono accedere alla finale di campionato contro l'Internazionale Torino senza disputare alcun incontro preliminare.Un'ulteriore testimonianza, invece, sostiene che la Pro Liguria, inizialmente ammesso al torneo, rinunciò a giocare l'eliminatoria contro il Genoa, e tuttavia la sfida fra le due compagini si tenne comunque (seppure in forma amichevole) il 26 marzo con vittoria genoana per 3-1. Le marcature biancoblù furono di Leaver e Agar, l'unica biancoverde di Picco.

Differente documentazione riporta che il Genoa non affrontò la Pro, ma la Ginnastica Sampierdarenese, prevalendo per 2-0, mentre altra ancora spiega che lo spareggio fu tra Sampierdarenese e Liguria, con questi ultimi vincitori. L'ipotesi più probabile, quindi, è che la Sampierdarenese abbia, come la Pro Liguria, in un primo momento aderito al torneo, salvo poi limitarsi a svolgere una o più partite di esibizione contro le formazioni corregionali.

Eliminatoria Piemontese
02.04.1899 Ginnastica Torino - FC Torinese 2-0
2 Red

Semifinale
09.04.1899 Internazionale Torino - Ginnastica Torino 2-0
Weber, Bosio

Finale
16.04.1899 Genoa - Internazionale Torino 3-1
Spensley, Dapples, Leaver (GE) Weber (IN)

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Squadra Campione
Fonte - Wikipedia.org
view post Posted: 20/2/2014, 19:25     Gioco Pronostici Serie A - Off Topic
Bologna - Roma 2
Livorno - Verona x
Udinese - Atalanta 1
Inter - Cagliari 1
Sampdoria - Milan 2
Chievo - Catania x
Juve - Torino 1
Lazio-Sassuolo 1
Parma-Fiorentina x
Napoli-Genoa 1
view post Posted: 15/2/2014, 14:19     Storia dei Mondiali #1 - Uruguay 1930 - Amarcord
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Il campionato mondiale di calcio 1930 è stato l'edizione inaugurale del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili. Ebbe luogo in Uruguay dal 13 al 30 luglio 1930. La FIFA assegnò l'organizzazione del torneo all'Uruguay per celebrare il centenario della Costituzione uruguaiana, nata nel 1830.

Tutte le partite si disputarono nella capitale, Montevideo. La maggior parte allo Stadio del Centenario, costruito appositamente per l'evento. Tredici Nazionali — sette dal Sud America, due dal Nord America e quattro dall'Europa — presero parte al campionato. Le squadre furono suddivise in quattro gruppi, in ognuno dei quali la vincitrice si sarebbe qualificata direttamente alle semifinali. In finale, davanti ad un pubblico di 93.000 spettatori, l'Uruguay ebbe la meglio sull'Argentina vincendo per 4-2 e si laureò campione del mondo, replicando il titolo olimpico conquistato nel 1928.

Le partite riservarono alcune sorprese dovute alla cattiva organizzazione e all'inesperienza. Gli arbitri presero decisioni dubbie, come l'annullamento di molti gol, e in alcuni casi si verificarono episodi goffi. Nessuna gara terminò in parità.

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La manifestazione ebbe un grande successo finanziario e sportivo, ma lasciò lo strascico della rappresaglia

Scelta della sede

Un trofeo d'oro, all'epoca conosciuto come Dea Alata della Vittoria e poi universalmente celebre come Coppa del Mondo, fu commissionato allo scultore francese Abel Lafleur. 1800 grammi d'oro massiccio per una trentina di cm d'altezza.

Dalla fondazione della FIFA, nel 1904, nacque l'idea di realizzare un torneo mondiale per nazioni. Tuttavia, l'organismo appena fondato non poteva contare sulle risorse e sulle strutture necessarie per un simile evento. Fu così che chiese appoggio al CIO, che nel 1906 incluse il calcio tra le discipline presenti nei suoi eventi sportivi.

Nel 1928 venne decisa dal Congresso della FIFA, riunitosi ad Amsterdam, l'istituzione di un nuovo torneo che avrebbe coinvolto le nazionali di tutto il mondo. Diversi paesi europei si candidarono per la sua organizzazione (Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Spagna e Svezia), insieme all'Uruguay. Il presidente della FIFA Jules Rimet sosteneva il paese sudamericano, che avrebbe festeggiato il centenario del Giuramento della Costituzione il 18 luglio 1930.

L'Uruguay, che aveva vinto l'oro olimpico nei tornei del 1924 e del 1928, prevedeva come pezzo forte nella propria candidatura la costruzione di un nuovo stadio e inoltre le autorità uruguaiane promisero di rimborsare le spese a tutti i paesi partecipanti. Vedendo l'Uruguay favorito, i Paesi europei ritirarono le loro candidature. Al congresso della FIFA tenutosi a Barcellona nel 1929 la scelta, unanime, cadde proprio sull'Uruguay.

Stadi
Lo Stadio del Centenario fu costruito in cinque mesi a ritmo serrato, con tre turni nelle 24 ore, grazie a potenti riflettori che rendevano possibile il lavoro notturno.

Tutte le partite si giocarono a Montevideo, in tre stadi: Centenario, Pocitos e Gran Parque Central.

In realtà l'intenzione degli organizzatori era quella di fare disputare tutte le partite allo stadio del Centenario, costruito appositamente per l'evento e per la celebrazione del centenario dell'indipendenza uruguaiana. Progettato da Juan Scasso, fu lo stadio principale del torneo, ribattezzato da Jules Rimet il Tempio del calcio. Con una capacità di 90.000 spettatori, era il più grande stadio di calcio situato fuori della Gran Bretagna. Vi si disputarono 10 dei 18 incontri, incluse entrambe le semifinali e la finale.

Un non impeccabile piano costruttivo e i ritardi causati dalle insistenti piogge cadute a Montevideo fecero sì che lo stadio, a cinque giorni dall'inizio del Mondiale, non fosse ancora pronto. Gli organizzatori si trovarono spiazzati e furono obbligati a scegliere altri stadi per le prime partite: il Pocitos e il Gran Parque Central, usati rispettivamente dal Peñarol e dal Nacional. Il Centenario fu inaugurato al sesto giorno, il 18 luglio, per l'esordio dell'Uruguay e da quel momento fu utilizzato per tutte le restanti partite.

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Squadre partecipanti
La prima Coppa del Mondo fu l'unica senza qualificazioni. Ogni paese affiliato fu invitato e la conferma della partecipazione scadeva il 28 febbraio 1930. L'iniziativa suscitò molto interesse nelle Americhe: vi parteciparono Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Messico, Paraguay, Perù e Stati Uniti per un totale di nove squadre (compreso l'Uruguay).

Già pochi giorni dopo il Congresso di Barcellona del 1929 sorsero i primi problemi: per motivi legati alla distanza e al costo del viaggio oltreoceano molte squadre europee declinarono l'invito, non volendosi sobbarcare la traversata atlantica. L'Austria, la Svizzera e la Cecoslovacchia, le quali si fregiavano di rappresentative molto competitive, negarono la loro adesione accampando il rifiuto da parte delle società a pagare gli stipendi ai giocatori selezionati.
Squadre partecipanti
Argentina
Belgio
Bolivia
Brasile
Cile
Francia
Jugoslavia
Messico
Paraguay
Perù
Romania
Stati Uniti
Uruguay

L'Italia, fresca vincitrice della Coppa Internazionale, non partecipò e nacquero così forti polemiche con i dirigenti uruguaiani che terminarono solamente dopo la Seconda guerra mondiale. La federazione italiana non chiarì le ragioni della propria defezione e la stampa sudamericana scrisse in seguito che i motivi erano da ricercarsi nelle possibili ripercussioni e reazioni a quello che, a loro modo di vedere, era un tentativo di saccheggio architettato dalle società italiane ai danni del calcio sudamericano, avvalendosi della doppia nazionalità dei giocatori di origine italiana per sottrarre talenti naturalizzandoli come italiani e utilizzandoli poi anche in nazionale.

Scozia e Inghilterra rifiutarono addirittura per questione di principio: dato che il calcio era nato dalle loro parti, non vedevano di buon occhio una manifestazione del genere, tanto che, ritenendosi già Campioni del Mondo "a prescindere", rifiutarono gli inviti anche ai mondiali del 1934 e del 1938. Così, prima del termine stabilito per febbraio 1930 nessuna squadra europea aveva accettato l'invito.

Nel tentativo di ottenere qualche partecipazione da parte delle squadre europee, la Federazione calcistica dell'Uruguay spedì una lettera di invito alla Football Association inglese, sebbene le Home Nations non fossero membri della FIFA all'epoca. Questa fu respinta dal comitato della FA il 18 novembre 1929.. Le argomentazioni delle assenze includevano anche la crisi economica avvenuta l'ultimo anno. Due mesi prima dell'inizio del torneo ancora nessuna squadra europea aveva ufficialmente confermato la propria presenza.
Piazzamenti delle nazionali

Grazie all'intervento conclusivo di Jules Rimet quattro squadre europee fecero il viaggio via nave: Belgio, Francia, Romania e Jugoslavia. I rumeni, allenati dal capitano Rudolf Wetzer e da Octav Luchide, sotto la direzione del selezionatore Constantin Rădulescu, presero parte alla competizione in seguito all'interessamento di Magda Lupescu, amante e futura moglie del nuovo Re Carlo II. Fu proprio Carlo II ad occuparsi della selezione della squadra e a negoziare con i datori di lavoro per assicurare ai giocatori che avrebbero mantenuto il loro impiego una volta di ritorno dal Mondiale. I francesi accolsero l'invito finale di Jules Rimet — il quale si impegnò personalmente riguardo ai permessi da concedere per i calciatori che dovevano assentarsi per 60 giorni — ma né l'attaccante Manuel Anatol (uno dei calciatori più rappresentativi) né l'allenatore Gaston Barreau partirono per la spedizione. I belgi parteciparono solo dopo le pressioni del vicepresidente della FIFA Rudolf Seedrayers.

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Guillermo Stabile, capocannoniere del torneo, detto "el fitlrador" giocherà anche in Italia con Genoa e Napoli tra il 1930 ed il 1936
Il Conte Verde, piroscafo italiano, salpò da Genova per le Americhe e trasportò le comitive rumena, francese e belga insieme ad altri normali passeggeri. I rumeni salirono proprio a Genova, i francesi da Villefranche-sur-Mer il 21 giugno 1930 e i belgi si imbarcarono a Barcellona. Il Conte Verde trasportò anche Rimet, la Coppa del Mondo (custodita nella cassaforte di bordo) e tre arbitri europei: i belgi Jean Langenus e Henri Christophe, insieme al francese John Balway. I brasiliani salirono quando la nave arrivò a Rio de Janeiro il 29 giugno, per poi arrivare in Uruguay il 4 luglio. Gli jugoslavi viaggiarono nella nave a vapore Florida da Marsiglia.

Sempre sul Conte Verde, i calciatori si allenavano sui ponti di bordo spedendo i palloni in mare e recando fastidio ai passeggeri.
« Trascorremmo 15 giorni nel Conte Verde per raggiungere il Sud America. Gli esercizi di base li facevamo di sotto e ci allenavamo sulla coperta della nave. Il nostro allenatore non ci parlò mai di tattica... »
(Lucien Laurent, calciatore francese.)


Formato e sorteggio

Le tredici squadre furono divise in quattro gruppi, uno di quattro squadre e gli altri con solamente tre. Ogni gruppo si svolgeva come girone all'italiana, con l'assegnazione di due punti per la vittoria e uno per il pareggio. Se due squadre avessero terminato il girone al primo posto con gli stessi punti si sarebbe disputato uno spareggio, ma ciò non fu necessario. Le quattro vincitrici passavano alle semifinali. Per gli incontri ad eliminazione diretta erano previsti i tempi supplementari, ma anche in questo caso non ce ne fu bisogno.

Uruguay, Argentina, Brasile e Stati Uniti vennero considerate teste di serie.Il sorteggio si tenne a Montevideo solamente quando tutte le nazionali arrivarono.

Le prime due partite - iniziate in contemporanea il 13 luglio alle ore 15:00 - della storia dei mondiali furono Francia-Messico (4-1) e Stati Uniti-Belgio (3-0). Lucien Laurent, per la Francia, fu l'autore della prima rete in assoluto nella storia dei mondiali di calcio.

Gruppo 1
« Stavamo affrontando il Messico e nevicava, dato che nell'emisfero meridionale era inverno. Uno dei miei compagni crossò il pallone e io ne seguii con attenzione il movimento, colpendolo al volo di destro. Fummo tutti contenti, ma non esultammo — nessuno comprese che eravamo passati alla storia. Una veloce stretta di mano e proseguimmo l'incontro. Non ci fu neanche dato un compenso: all'epoca eravamo dilettanti a tutti gli effetti.»
(Lucien Laurent a proposito del suo gol, il primo nella storia dei mondiali.)


Il Gruppo 1 era l'unico composto da quattro squadre: Argentina, Cile, Francia e Messico. Due giorni dopo la vittoria iniziale contro il Messico, i francesi si trovarono di fronte la favorita del girone: l'Argentina. Gli infortuni bloccarono i francesi: il portiere Thépot fu costretto ad abbandonare il campo dopo 20 minuti e Laurent, dopo un intervento di Luis Monti, zoppicò per tutto il resto della partita. Tuttavia, gli europei capitolarono solamente all'81º minuto, quando lo stesso Monti segnò su calcio di punizione dai 25 metri. La partita fu caratterizzata da un episodio controverso: l'arbitro Almeida Rêgo erroneamente fischiò la fine con sei minuti di anticipo, proprio mentre l'attaccante francese Langliller andava in rete. Solamente l'invasione di campo e le proteste del pubblico e dei dirigenti francesi convinsero il direttore di gara a far giocare i sei minuti rimanenti.

Sebbene la Francia avesse giocato per la seconda volta in 48 ore, il Cile non era ancora sceso in campo. I sudamericani affrontarono il Messico il giorno seguente, vincendo agevolmente per 3-0.

Nella seconda partita dell'Argentina, contro il Messico, fu fischiato il primo calcio di rigore del torneo. Secondo quanto riportato da John Langenus — arbitro della finale e testimone oculare del match — furono assegnati in totale cinque penalty, tre dei quali controversi, nell'incontro diretto occasionalmente dal commissario tecnico della Bolivia Ulises Saucedo. Il dischetto fu inoltre piazzato ad oltre 14 metri dalla porta, invece degli 11 regolamentari: dei cinque rigori calciati solo uno fu trasformato. Guillermo Stábile realizzò una tripletta al suo debutto e l'Argentina vinse 6-3 nonostante l'assenza del capitano Manuel Ferreira, ritornato a Buenos Aires per sostenere un esame di giurisprudenza. Si fece notare anche Zumelzú con una doppietta.

La qualificazione fu decisa nell'ultima partita del girone, giocata tra argentini e cileni il 22 luglio. Stábile riconfermò le sue doti da goleador, siglando in apertura due reti. Al 15' minuto il Cile accorciò le distanze con Subiabre che eluse l'intervento di Monti e sfruttò un errore del portiere Bossio. La partita fu segnata da una rissa scatenata da un fallo di Monti su Arturo Torres. Sul campo e sugli spalti si accese una bagarre generale — con pugni, sputi e calci fra i giocatori e disordini sulle tribune — sedata con molta fatica dalla polizia a cavallo.Nel finale di gara Evaristo batté per la terza volta Cortés, considerato il miglior portiere del torneo. L'Argentina vinse 3-1 e ottenne un posto alle semifinali.

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Preguinho (brasile)
Gruppo 2
Il secondo gruppo era formato da Brasile, Bolivia e Jugoslavia. La testa di serie Brasile convocò una squadra formata interamente da calciatori del Campionato Carioca, ad eccezione di Araken del Santos militante nel Campionato Paulista. La Seleção, la cui vittoria nel girone era considerata scontata, perse inaspettatamente la partita inaugurale per 2-1 contro la Jugoslavia, che risultò in seguito vincitrice del girone.

La selezione slava contava diversi calciatori emigrati e richiamò dalla Francia Beck, Stefanović e Sekulić. L'ala destra Tirnanić, che ricoprì poi per lungo tempo il ruolo di selezionatore della nazionale, e Marjanović erano tra i più dotati e il portiere Jakšić si segnalò fra i migliori del torneo.

Successivamente la Bolivia, che non aveva ancora mai vinto una gara internazionale, scese in campo sempre contro gli europei. I sudamericani indossarono per l'occasione delle magliette particolari — ognuna delle quali decorata con una lettera — che, con la squadra allineata, mostravano "Viva Uruguay" in segno di tributo verso i padroni di casa. Il gesto non fu di buon auspicio, ed entrambe le partite dei boliviani si conclusero con due pesanti sconfitte. Contro la Jugoslavia riuscirono a mantenere la partita in parità per un'ora, ma al fischio finale il tabellino segnava 4-0. Diversi gol dei boliviani furono annullati. La partita venne giocata alla temperatura di -10°.

Contro il Brasile, nell'ultima gara, ininfluente dato che entrambe le squadre erano eliminate, il punteggio era 1-0 per il Brasile all'intervallo. Durante i primi 45 minuti ci fu confusione tra i giocatori in campo, che portavano magliette dello stesso colore. Ulises Saucedo fece rientrare dagli spogliatoi i suoi con un'altra divisa; nel secondo tempo i brasiliani segnarono altre tre reti, due delle quali ad opera dell'atleta polisportivo Preguinho.

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Pedro Cea (Uruguay)
Gruppo 3
I padroni di casa dell'Uruguay, considerati gli assoluti favoriti per la conquista del titolo davanti ad Argentina e Brasile, formavano con Perù e Romania il Gruppo 3. Nella partita iniziale Romania-Perù ci fu la prima espulsione, quella del peruviano Plácido Galindo al 70º minuto. I rumeni sfruttarono il vantaggio numerico, segnando due gol negli ultimi minuti, e vinsero per 3-1.Questa partita è anche ricordata per essere stata quella con il minor pubblico di tutta la storia dei mondiali. Gli spettatori — ufficialmente 2.549 unità — furono, in realtà, circa 300

Prima del debutto, gli uruguaiani si sottoposero a quattro settimane di rigido allenamento e furono costretti a condurre una vita spartana. Il portiere Mazali (già due volte campione olimpico), sorpreso dal selezionatore Suppici al rientro notturno da una visita alla moglie, fu escluso dalla rosa per non aver rispettato il coprifuoco. Il suo posto fu preso da Ballesteros.

A causa dei ritardi durante la preparazione dello Stadio del Centenario, il debutto dell'Uruguay fu posticipato a cinque giorni dopo l'inizio dei mondiali. L'inaugurazione dell'impianto, esattamente 100 anni dopo la nascita della Costituzione uruguaiana, fu preceduta da una cerimonia celebrativa per il centenario della Repubblica. I padroni di casa vinsero di misura contro il Perù. L'1-0 venne giudicata una prestazione scadente dalla stampa di casa, mentre in Perù i giornalisti lodarono i loro calciatori.

L'Uruguay sconfisse poi facilmente la Romania, con il risultato di 4-0 completamente maturato nel primo tempo, ed approdò alle semifinali.

Gruppo 4
Gli Stati Uniti, che annoveravano tra le loro file diversi calciatori britannici emigrati, dominarono il quarto gruppo con due chiare vittorie su Belgio e Paraguay. I calciatori americani, molti dei quali esordienti, erano soprannominati lanciatori del peso per la loro stazza fisica imponente. Nella prima partita sconfissero, con l'inatteso risultato di 3-0, i belgi. Il quotidiano uruguaiano Imparcial scrisse: "la larga vittoria degli americani ha veramente sorpreso gli esperti". I belgi - che dovettero rinunciare a Raymond Braine, uno dei migliori, per le diatribe sorte con le società professionistiche in patria - invece, si lamentarono delle condizioni del campo di gioco e delle decisioni arbitrali, reclamando un fuorigioco sul secondo gol.

Il secondo incontro del girone Stati Uniti-Paraguay , giocato in condizioni di vento proibitive, registrò la prima tripletta del torneo, realizzata da Bert Patenaude.

Con gli Stati Uniti già qualificati, la partita finale era inutile. I paraguaiani vinsero per 1-0 contro i belgi.

Semifinali
Le quattro vincitrici dei gironi (Argentina, Jugoslavia, Uruguay e Stati Uniti) passarono alle semifinali, le quali terminarono con lo stesso punteggio.

La prima fu giocata il 26 luglio fra Argentina e Stati Uniti allo Stadio del Centenario, il cui campo era allagato dalla pioggia. Fu una partita violenta. Gli americani persero il centrocampista Raphael Tracy, che si ruppe una gamba dopo 10 minuti di gioco. Il primo tempo si chiuse con l'Argentina avanti 1-0 grazie a un gol di Monti realizzato al 20º. Nella seconda frazione di gioco gli americani furono sconfitti dai veloci attaccanti dell'albiceleste (biancoceleste, i colori nazionali argentini, in spagnolo). Il match si concluse con il risultato di 6-1.

L'altra semifinale tra Uruguay e Jugoslavia si svolse il giorno seguente. Gli slavi passarono in vantaggio dopo pochi minuti con la marcatura di Vujadinović. In 15 minuti l'Uruguay ribaltò il risultato, portandolo sul 2-1. Verso la metà del primo tempo la Jugoslavia si vide annullare un gol per un dubbio fuorigioco. Con altre quattro reti, i padroni di casa fissarono il punteggio sul 6-1. Il protagonista fu Pedro Cea che si distinse per una tripletta.

Controversie sulla presunta finale per il 3º e 4º posto
La tradizionale finale per il 3º e 4º posto fu istituita solamente al campionato mondiale del 1934. Così la Coppa del Mondo del 1930 è l'unica senza questo incontro, sempre disputato tra le semifinali e la finale. Alcune fonti, in modo particolare il bollettino FIFA del 1984, fecero intendere l'esistenza di un incontro valevole come finale per il 3º e 4º posto, vinto per 3-1 dalla Jugoslavia. Secondo altri pareri, invece, l'incontro era in programma, ma non venne disputato. Stando a quanto scritto dal giornalista uruguaiano Hyder Jawad nel suo libro Four Weeks In Montevideo: The Story of World Cup 1930, pubblicato nel 2009, la Jugoslavia si rifiutò di giocare perché non digerì l'arbitraggio della semifinale — considerato non imparziale — contro i padroni di casa.

Una commissione tecnica della FIFA riportò nel 1986 tutti i ranking di tutte le squadre che avevano partecipato alle precedenti edizioni del mondiale: in questa graduatoria gli Stati Uniti sono terzi e la Jugoslavia è quarta, come vengono tuttora considerati.

Nel 2010 il figlio di Kosta Hadži, capo delegazione ai mondiali del 1930 e vice-presidente della Federazione calcistica della Jugoslavia all'epoca, dichiarò che la Jugoslavia, come squadra, fu premiata con una medaglia di bronzo, conservata ancora oggi dalla famiglia Hadži. Sempre secondo Hadži, la Jugoslavia venne considerata terza perché perse la semifinale contro i futuri campioni dell'Uruguay.L'origine e l'autenticità di questa medaglia non sono ancora state ufficialmente riconosciute.

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Finale
Le vittorie di Uruguay ed Argentina nelle semifinali portarono le due formazioni in finale. Solo due anni prima le stesse squadre, in occasione della ripetizione della finale delle Olimpiadi del 1928, furono protagoniste di quella che all'epoca fu definita "la più bella partita di calcio di tutti i tempi", vinta dalla Celeste per 2-1. La finale del mondiale si giocò il 30 luglio allo Stadio del Centenario, sotto una nevicata (evento rarissimo a Montevideo).

Il porto di La Plata era in fermento, fugando così ogni dubbio su quanto il pubblico fosse coinvolto dal torneo. Le dieci navi destinate a trasportare i tifosi argentini da Buenos Aires a Montevideo e tutte le altre imbarcazioni messe a disposizione per la trasferta si rivelarono insufficienti. Si stima che tra i 10.000 e i 15.000 argentini si misero in viaggio,ma il porto di Montevideo era talmente occupato dagli arrivi che molti sbarcarono solamente dopo il calcio d'inizio, dovendo ancora raggiungere lo stadio. Allo stadio i tifosi furono perquisiti per accertare l'eventuale presenza di armi. Fu trovato di tutto, da petardi, a coltelli e revolver. I cancelli vennero aperti alle 8, sei ore prima dell'inizio, e a mezzogiorno gli spalti erano pieni. Gli spettatori ufficiali furono 93.000.

La disputa del pallone
Una divergenza rovinò i preparativi dell'incontro, poiché le squadre non trovarono un accordo su chi avrebbe portato il pallone: entrambi i capitani pretendevano di usare il proprio.A causa della contesa la FIFA intervenne e stabilì che l'Argentina avrebbe messo a disposizione un pallone per il primo tempo (a sinistra), mentre l'Uruguay un altro per il secondo tempo (a destra). Molti giocatori argentini si lamentarono del pallone uruguayano, costruito con un diverso tipo di cuoio più spesso e pesante.

I giorni antecedenti la partita furono molto tesi.Diversi calciatori uruguaiani ricevettero minacce di morte da parte di alcuni tifosi argentini. Nelle ore precedenti alla finale diversi squilibrati si recarono con alcuni camion nei pressi del ritiro degli argentini, disturbandoli con canti e minacce. Monti fu intimidito, ma scese in campo ugualmente. La stessa sorte capitò al direttore di gara, il belga John Langenus, il quale impose alla FIFA poche ore prima dell'incontro la stipulazione di un'assicurazione sulla vita a favore della propria famiglia. Pretese inoltre che gli venissero messi a disposizione l'assistenza di un centinaio di poliziotti e una nave al porto pronta a partire entro un'ora dal fischio finale nel caso in cui avesse avuto bisogno di scappare. Langenus, allorché si presentò all'ingresso dello stadio, fu fermato: ben 13 sconosciuti, prima di lui, si erano scherzosamente spacciati per l'arbitro della partita

L'Uruguay fece un cambio di formazione rispetto alla semifinale, perché Anselmo fu costretto a saltare la partita per un attacco di panico. Secondo altre fonti Anselmo - tra i migliori dell'Uruguay, chiese di non scendere in campo senza precisare il motivo, che sarebbe stato in realtà la paura delle aggressive marcature di Monti. Il compito di sostituire Anselmo fu affidato a Castro, centravanti privo della mano destra persa in un incidente sul lavoro all'età di 13 anni, carente sul piano tecnico ma dotato di una carica agonistica fuori dal comune.L'Argentina non poteva disporre degli infortunati Zumelzú e Varallo, ma il secondo venne schierato ugualmente dal primo minuto.
Le formazioni scesero in campo adottando due moduli offensivi e speculari: il 2-3-5.

Le cronache dell'epoca raccontano di una gara che non deluse affatto le attese, disputata a viso aperto da entrambe le contendenti, scese in campo adottando la stessa disposizione tattica: cinque attaccanti ciascuno.

Pablo Dorado per l'Uruguay segnò il primo gol con un rasoterra incrociato dalla destra. La risposta dell'Argentina non si fece attendere e otto minuti dopo erano di nuovo in parità: Carlos Peucelle ricevette la palla da Ferreira, superò il suo marcatore e pareggiò con un tiro potente sul quale non poté nulla il portiere uruguaiano Ballesteros. Poi Stábile, capocannoniere del Mondiale, siglò la sua ottava ed ultima rete, portando in vantaggio gli ospiti con il punteggio provvisorio di 2-1. Il capitano uruguaiano Nasazzi protestò, inutilmente, sostenendo che Stábile fosse in fuorigioco. Nel secondo tempo l'Uruguay prese coraggio e migliorò il proprio gioco. Monti fallì l'occasione del 3-1 per l'Argentina e nell'azione di contropiede, organizzata da numerosi calciatori, l'Uruguay ristabilì nuovamente la situazione di parità con un gol di Pedro Cea. Dieci minuti dopo un gol di Santos Iriarte portò in vantaggio l'Uruguay e in chiusura fu la volta di Castro, che siglò la rete del definitivo 4-2. Langenus fischiò la fine al 90º minuto e l'Uruguay aggiunse il titolo di campione del mondo al titolo di campione olimpico.

Jules Rimet presentò la Coppa del Mondo — che successivamente prese il suo nome — al presidente della Federazione calcistica dell'Uruguay Raúl Jude. Il giorno seguente fu proclamata festa nazionale in Uruguay. A Buenos Aires il consolato uruguaiano fu preso a sassate.

Secondo l'analisi della critica e degli stessi giocatori argentini, l'albiceleste - che sul piano tecnico era superiore - perse la finale a causa dell'assenza di organizzazione del gioco difensivo. Tutti pensavano esclusivamente ad attaccare. L'Uruguay, invece, scelse di operare principalmente di rimessa, sfruttando gli spazi lasciati dagli avversari, e questa fu la chiave tattica del successo.

Una volta terminato il Mondiale Francia, Jugoslavia e Stati Uniti disputarono delle amichevoli in Sud America. Il Brasile giocò con la Francia il 1º agosto, con la Jugoslavia il 10 e con gli Stati Uniti il 17.L'Argentina, invece, ospitò la Jugoslavia il 3 agosto.

Curiosità

Gli arbitri diressero le gare in giacca e cravatta, con i calzoni alla zuava.

A Ulises Saucedo venne affidata la conduzione di una gara e svolse per tre volte il ruolo di guardalinee (due partite del primo turno nel Gruppo 1 e la finale), nonostante fosse a Montevideo principalmente nelle vesti di allenatore della Bolivia. Non fu l'unico ad avere questo doppio ruolo: anche Constantin Rădulescu, allenatore della Romania, fece in due occasioni l'assistente arbitrale nel Gruppo 1.

Gli ultimi superstiti
L'ultimo superstite della squadra uruguaiana campione del mondo è stato Emilio Recoba, morto il 12 novembre 1992 all'età di 88 anni. Altri giocatori che presero parte alla competizione erano ancora vivi fino al 30 agosto 2010, giorno in cui morì, all'età di 100 anni, Francisco Varallo, ultimo superstite tra tutti i calciatori.
view post Posted: 15/2/2014, 14:19     Proposte - Comunicazioni Staff-Utenti
In zona Amarcord ho mess odegli "esempi" di tutto quello che mi piacerebbe fare (mancherebbe ancora qualcosina tipo la storia di Coppa dei Campioni ma sono ancora alla ricerca di fonti che mi soddisfino)
Mi farebbe anche piacere fare alcune cose a livello sulla Serie A (classifica all-time, alfieri e cannonieri di tutte le partecipanti ai campionati dal 29-30 ad oggi ecc.ecc.)

Come detto io sono a vostra disposizione ora a voi decidere
1 - Se può interessare
2 - Se nel caso fare altre sezioni/sottosezioni
view post Posted: 15/2/2014, 14:07     Campionato Federale 1898 - Amarcord
PREMESSA
Prima di questo torneo organizzato dalla Federazione Italiana Football (FIF) nel i896 la Federazione Ginnastica Nazionale Italiana (FGNI) organizzò durante i propri campionati anche un torneo di calico.

A Treviso, dal 6 al 9 settembre 1896, si svolse un Concorso Interprovinciale Ginnastico che prevedeva, tra le altre discipline, anche il calcio, sebbene nella variante del cd. calcio ginnastico, secondo le regole dettate da Francesco Gabrielli.

Sul gradino più alto del podio salì la Società Udinese di Ginnastica e Scherma, trascinata dal capitano Antonio Dal Dan. La piazza d'onore se l'aggiudicò la Palestra Ginnastica Ferrara.

Alla manifestazione, mai riconosciuta dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio perché antecedente alla sua nascita, hanno preso parte anche tre sodalizi di Treviso: la Società Ginnastica Velocipedistica Trevigiana, il Pio Istituto Turazza ed il Vittorio Veneto.

«Alle 9 ant. In Piazza d’Armi – si legge su La Patria del Friuli del 9 settembre – si giuocò per il campionato di foot-ball - vincere due prove su tre - tra le squadre: Turazza e Udine vincendo Udine, Ferrara e Udine rimanendo la vittoria ancora a Udine che ebbe così il Campionato. Alle partite, bellissime e interessantissime, assisteva molto pubblico che plaudì ai bravi e forti giocatori». L’Udinese viene premiata con un gonfalone di seta ricamato a mano, in oro, che sul labaro portava la scritta: "Prima gara nazionale di giuochi ginnasti - campionato nel giuoco del calcio (Foot Ball)".

I risultati di cui è rimasta memoria furono: Società Udinese di Ginnastica e Scherma - Turazza Treviso 3 - 1;

Società Udinese di Ginnastica e Scherma - Palestra Ginnastica Ferrara 2 - 0

Questa la formazione vincente: Giovanni Bissatini, Gino Chiussi, Giovanni Battista Kösnapfel, Ugo Pellegrini, Emilio Milanopulo, Luigi Del Negro, Gino Plateo, Friulano Spivach, Antonio Dal Dan, Augusto Tam, Efisio Tolu.

Anche in annate successive la FGNI organizzo durante i propri campionati tornei di calcio ma, sopratutto in questo primo caso, non vennero mai tenuti in considerazione dalla neonata FIF

250px-Genoa-wiki
TORNEO FIF 1898
L'organizzazione
L'organismo che era alla base dell'organizzazione della finale era la F.I.F. (Federazione Italiana Football).

Le squadre erano state selezionate tra quelle che durante la stagione si erano dimostrate vincenti nelle sfide dirette e comunque tra quelle che avevano dato vita alla federazione.

I due tornei
Al primo campionato parteciparono solo quattro squadre, tre provenienti da Torino e una da Genova, che facevano parte della FIF. In realtà esisteva già un torneo calcistico, organizzato dalla Federazione Ginnastica Nazionale Italiana: il Torneo FGNI, dove la partecipazione era inizialmente più ampia ma non venivano utilizzate totalmente le regole del football britannico.

Il luogo e i premi
L'occasione fu offerta dall'Esposizione Internazionale per i cinquant'anni dello Statuto Albertino.

Venne messa in palio una coppa offerta dal Duca degli Abruzzi e una targa data ad ogni rappresentante della squadra vincitrice. La coppa messa in palio sarebbe rimasta di proprietà alla squadra che avesse vinto il torneo per tre volte.

Il torneo venne disputato in un solo giorno a Torino al Velodromo Umberto I in forma di quadrangolare.

Formula
Quadrangolare svolto domenica 8 maggio 1898 al mattino; le vincitrici delle semifinali accedono alla gara finale svolta di pomeriggio.

SEMIFINALI

Internazionale Torino - FC Torinese 1-0
Bosio

Ginnastica Torino - Genoa 1-2
??? - ???, ???

FINALE
Internazionale Torino - Genoa 1-2
Bosio - Spensley, Leaver

Note
Le frammentarie notizie dell'epoca danno anche notizia della finale per il 3°posto di cui però non è mai stata trovata cronaca
Il portiere Baird fu sostituito tra i pali nel corso della gara dal difensore James Spensley per infortunio.

Incassi e spettatori
50 spettatori assistettero alla semifinale e 100 alla finale, secondo lo storico del calcio Antonio Ghirelli l'incasso totale fu di 197 lire.

La conclusione
La manifestazione aveva un'aria goliardica e di festa: infatti, queste partite si concludevano con convivi e bevute, così come sottolineavano i vari giornali dell'epoca. Siamo ancora nell'epoca del dilettantismo e del fair play.

SQUADRA CAMPIONE
Schema tattico: Piramide di Cambridge (2-3-5)

300px-Genoa_1893
William Baird (portiere)
Ernesto De Galleani (terzino destro)
James Spensley (terzino sinistro)
Fausto Ghigliotti (mediano destro)
Enrico Pasteur II (centro mediano)
Ettore Ghiglione (mediano sinistro)
John Quertier Le Pelley (ala destra)
Silvio Piero Bertollo (mezzala destra)
Henri Dapples (centro attacco)
Giovanni Bocciardo (mezzala sinistra)
Norman Victor Leaver (ala sinistra)

FONTE - WIKIPEDIA.ORG
view post Posted: 15/2/2014, 14:06     Il colpo alla Streltsov - Amarcord
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I regimi hanno sempre voluto controllare il fenomeno calcistico, sin dalla sua nascita. Fascismo, nazismo e comunismo, capirono subito l'importanza che i successi sportivi avevano agli occhi delle grandi masse e non lasciarono nulla di incompiuto, per controllare il calcio, che era lo sport per eccellenza degli strati popolari. La sigla CCCP, sulle tute degli atleti russi, divenne presto un modo per apporre un timbro non da poco agli sbandierati progressi del sistema sovietico nella gara con il capitalismo occidentale. E come avevano fatto nazismo e fascismo, anche il regime sovietico non fu da meno nel calpestare come un cingolato tutti coloro che avevano il grande torto di non sentirsi parte di quel sistema e di voler guardare il mondo senza la lente deformata dell'ideologia. Come, ad esempio, Ėduard Anatol'evič Strel'cov, per noi più semplicemente Eduard Streltsov. Era nato a Mosca il 21 luglio del 1937, proprio mentre iniziavano le fastose celebrazioni per il ventennale della rivoluzione leninista, e sin da giovanissimo si era messo in luce come straordinario talento nella Torpedo Mosca, di cui divenne ben presto il simbolo conclamato ed indiscusso. In poco più di tre anni (dal '54 al '57, stagione in cui arriverà settimo nella classifica del Pallone d'oro) Streltsov mise a segno quasi 50 reti e, soprattutto, fece vedere un repertorio da fuoriclasse assoluto, che avrebbe potuto portarlo a gareggiare coi grandi fuoriclasse della sua epoca. Il suo gioco aveva poco in comune con quello in voga sui campi sovietici dell'epoca. Basato sulla fantasia e sull'estro, andava a cozzare visibilmente con la monotonia e la potenza che erano il timbro di fabbrica del calcio comunista. Amante del colpo di tocco (ancora oggi, in Russia, lo chiamano il colpo alla Streltsov), appena diciassettenne fece una tripletta in amichevole alla grande Svezia, una delle potenze calcistiche dell'epoca. Era nata una stella. Da quel momento quel ragazzino col ciuffo ribelle, che era il maggior protagonista della dolce vita moscovita, grande amante delle feste, delle donne e della vodka, divenne un vero e proprio mito per la gioventù sovietica e anche un pericolo da non sottovalutare per il regime. Il quale non poteva naturalmente ignorare il fenomeno Streltsov e doveva cercare di irregimentarlo per farne uno strumento di propaganda. Certo, faceva paura l'indocilità del personaggio e la sua irrefrenabile corsa ad infrangere le regole, ma i dirigenti sovietici decisero di ignorare gli svantaggi della situazione e di usare il lato che poteva venire utile. Come era in uso in tutti i campi, fu approntato un piano che avrebbe dovuto portare Streltsov a fungere da vero e proprio simbolo della rinascita dello sport sovietico. Ma Streltsov fece ben presto capire di non poter essere controllato o usato come un semplice strumento, in quanto uno strenuo individualismo lo spingeva a considerare sacra la sua libertà, sia in campo che fuori. Nel 1958 arrivò addirittura a rifiutare il trasferimento dalla sua amata Torpedo a una delle due squadre del Soviet, dicendo no sia al Cska Mosca, la squadra dell'Armata Rossa, che alla Dinamo Mosca, quella del KGB, nonostante, in questo ultimo caso, l'insistenza del mitico Lev Yashin. Proprio da questo momento, però ebbero inizio i suoi guai. Il suo comportamento ribelle cominciò ad essere mal visto in un sistema ove ogni personalismo era bandito e visto come un potenziale pericolo capace di portare alla rottura dell'ingranaggio minuzioso messo in opera dall'alto e che decideva della vita di ogni singola rotella. L'occasione per rimettere al suo posto il fuoriclasse ribelle fu fornita da una frase di troppo, forse pronunciata ad una festa al Cremlino, nel corso della quale sembra che Streltsov avrebbe rifiutato di sposare la figlia di Yekaterina Furtseva, la più importante figura femminile del regime sovietico, aggiungendo come chiosa finale un insulto che non poteva passare sotto traccia: "Non la sposerei mai quella scimmia". In un primo momento non successe nulla, tanto che Streltsov continuò la preparazione per quei mondiali del 1958 che avrebbero dovuto fare da vetrina alla sua esplosione internazionale. Poi, però, il meccanismo infernale che doveva stritolarlo si mise in moto e iniziò la sua fine. Proprio pochi giorni prima del via, infatti, arrivò lo stop delle autorità sovietiche. Nonostante prove incerte e contraddittorie, Streltsov fu rinchiuso nella prigione della Butirka, con l'accusa, infamante, di aver stuprato una sua coetanea nel corso proprio di quella festa. Con sconcertante naturalezza, figlia di una chiara ingenuità, il giocatore firmò una confessione di quanto successo, dopo aver avuto la garanzia di poter comunque partecipare alla kermesse iridata in terra di Svezia. In tal modo, firmò la sua condanna. Fu infatti condannato a dodici anni di lavori forzati in un gulag, che spezzarono a metà la sua carriera e gli impedirono di far vedere il suo talento nella stessa competizione che vide l'esplosione di quello che avrebbe potuto essere il suo naturale rivale, Pelè. Fu liberato solo nel 1963, e tornò a giocare due anni più tardi, ma ormai i duri anni passati in miniera, avevano fatto il loro lavoro e Streltsov non era più il fuoriclasse che tutti aspettavano in Svezia. Era rimasta qualche traccia dell'antica classe e, soprattutto quell'estro così odiato dal regime. E poi c'era ancora il colpo di tacco, il colpo alla Streltsov, che era rimasto intatto. Bastava ed avanzava per tornare a vestire quella maglia con la scritta CCCP, tanto da finire la sua carriera con 38 gare disputate in Nazionale, condite da 24 reti. Ma l'ultimo, avvelenato frutto di quel periodo trascorso al lager, avrebbe fatto il suo effetto molti anni dopo, esattamente nel 1990, quando i suoi polmoni non ressero all'avvelenamento progressivo riportato durante il duro lavoro in miniera e lo condussero prematuramente alla tomba. Non senza prima aver prodotto il suo ultimo colpo, alla Streltsov, poichè era riuscito a resistere sino alla fine del regime che lo aveva oppresso per tanti anni, il quale era crollato proprio pochi giorni prima...



FONTE
view post Posted: 15/2/2014, 14:03     Storia dei Mondiali #1 - Uruguay 1930 - Amarcord
Primo appuntamento con LA STORIA DEI MONDIALI .

Uruguay, 13-30 luglio. Tutte le gare giocate in Montevideo.

Gruppo A

13.07.30 (15.00) Montevideo, Estadio Pocitos
FRANCIA - MESSICO 4:1 (3:0)
(Spett.3.000) Lombardi URU, Rego BRA, Christophe BEL

FRANCIA: Thépot (24 Chantrel) - Capelle, Mattler - Chantrel, Pinel,
Villaplane (c) - Libérati, Delfour, Maschinot, L.Laurent, Langiller
MESSICO: Bonfiglio - R.Garza-Guitiérrez (c), M.Rosas - Amezcùa, Sánchez,
F.Rosas - López, Ruiz, Mejia, Carreño, Pérez

1:0 L.Laurent 19
2:0 Langiller 40
3:0 Maschinot 43
3:1 Carreño 70
4:1 Maschinot 87
NOTE: Il gol di Laurrent è il primo nella storia dei Mondiali


15.07.30 (16.00) Montevideo, Parque Central
ARGENTINA - FRANCIA 1:0 (0:0)
(Spett. 18.000) Rege BRA, Saucedo BOL, Râdulescu ROM

ARGENTINA: Bossio - Della Torre, Muttis - J.Evaristo, Monti, Arico
Suarez - Perinetti, Varallo, Ferreira (c), Cerro, M.Evaristo
FRANCIA: Thépot - Capelle, Mattles - Chantrel, Pinel, Villaplane
(c) - Liberati, Delfour, Maschinot, Laurent, Langiller

1:0 Monti 81


16.07.30 (14.45) Montevideo, Parque Central
CILE - MESSICO 3:0 (1:0)
(Spett. 7.000) Christophe BEL, Aphesteguy URU, Langenus BEL

CILE: Cortés - Poirier, Morales - A.Torres, Saavedra, Elgueta -
Ojeda, Subiabre, Villalobos, Vidal, Schneeberger (c)
MESSICO: Sota - R. Guitiérez (c), M.Rosas - Amescùa, Sánchez,
F.Rosas - López, Gayón, Ruiz, Carreño, Pérez

1:0 Vidal 3
2:0 M. Rosas 52 o
3:0 Vidal 65


19.07.30 (12.50) Montevideo, Centenario
CILE - FRANCIA 1:0 (0:0)
(SPett. 50.000) Tejada URU, Lombardi URU, Rego BRA

CILE
: Cortés - Chaparro, Riveros - A.Torres, Saavedra, C.Torres - Ojeda,
Subiabre, Villalobos, Vidal, Schneeberger (c)
FRANCIA: Thépot - Capelle, Mattles - Chantrel, Delmer, Villaplane (c) -
Libérati, Delfour, Pinel, Veinante, Langiller

1:0 Subiabre 67
(30 Thépot para un rigore di Saavedra)


19.07.30 (15.00) Montevideo, Centenario
ARGENTINA - MESSICO 6:3 (3:1)
(Spett. 50.000) Saucedo BOL, Alonso URU, Râdulescu ROM

ARGENTINA: Bossio - Della Torre, Paternoster - Chividini, Zumelzú (c),
Orlandini - Peucelle, Varallo, Stabile, Demaria, Spadaro
MESSICO: Bonfiglio - R.Garza-Guitiérrez (c), M.Rosas - Olivarez, Sánchez,
Rodriguez, F.Garza-Guitiérrez, F.Rosas - López, Gayón, Carreño

1:0 Stábile 8
2:0 Zumelzú 12
3:0 Stábile 17
3:1 M.Rosas 42 p
4:1 Varallo 53
5:1 Zumelzú 55
5:2 M. Rosas 65
5:3 Gayón 75
6:3 Stábile 80
(23 Bonfiglio para rigore di Paternoster)
(65 Bossio devia rigore di M.Rosas che segna sulla ribattuta)



22.07.30 (14.45) Montevideo, Centenario
ARGENTINA - CILE 3:1 (2:1)
(Spett. 35.000) Langenus BEL, Christophe BEL, Saucedo BOL

ARGENTINA
: Bossio - Della Tore, Paternoster - J.Evaristo, Monti
Orlandini - Peucelle, Varallo, Stábile, Ferreira (c), M. Evaristo
CILE: Cortés - Chaparro, Morales - A.Torres, Saavedra (c), C.Torres -
Arellano, Subiabre, Villalobos, Vidal, Aguilera

1:0 Stábile 12
2:0 Stábile 13
2:1 Arellano 15
3:1 M.Evaristo 51

1. ARG 3 6 3 0 0 10-4
2. CHI 3 4 2 0 1 5-3
3. FRA 3 2 1 0 2 4-3
4. MEX 3 0 0 0 3 4-13


Gruppo B


14.07.30 (12.45) Montevideo, Parque Central
JUGOSLAVIA - BRASILE 2:1 (2:0)
(Spett. 20.000) Tejada URU, Vallarino URU, Balway FRA

JUGOSLAVIA: Jaksic - Ivkovic (c), Mihajlovic - Arsenijevic, Stevanovic,
Djokic - Tirnanic, Marjanovic, Beck, Vujadinovic, Sekulic
BRASILE: Joel - Brilhante, Itália - Hermógenes, Fausto, Fernando -
Poly, Nilo, Arakén, Preguinho (c), Pereira

1:0 Tirnanic 21
2:0 Beck 30
2:1 Preguinho 62


17.07.30 (12.45) Montevideo, Parque Central
JUGOSLAVIA - BOLIVIA 4:0 (0:0)
Spett. 20.000) Matteucci URU, Lombardi URU, Wernken CHI

JUGOSLAVIA: Jaksic - Ivkovic (c), Mihajlovic - Arsenijevic, Stevanovic,
Djokic - Tirnanic, Marjanovic, Beck, Vujadinovic, Najdanovic
BOLIVIA: Bermùdes - Durandal, Chavarria - Argote, Lara,
Balderrama - Gómez, Bustamante, Mendéz (c), Alborta, Férnandez

1:0 Beck 60
2:0 Marjanovic 65
3:0 Beck 67
4:0 Vujadinovic 86


20.07.30 (13.00) Montevideo, Centenario
BRASILE - BOLIVIA 4:0 (1:0)
(Spett. 12.000) Balway FRA, Matteucci URU, Vallejo MEX

BRASILE
: Velloso - Zé Luiz, Itália - Hermógenes, Fausto, Fernando -
Benedito, Russinho, Carvalho Leite, Preguinho (c), Moderato
BOLIVIA: Bermùdes - Durandal, Chavarria - Sáinz, Lara,
Balderrama - Fernández, Ortiz, Bustamante, Mendéz (c), Alborta

1:0 Moderato 37
2:0 Preguinho 67
3:0 Moderato 73
4:0 Preguinho 83

1. JUG 2 4 2 0 0 6-1
2. BRA 2 2 1 0 1 5-2
3. BOL 2 0 0 0 2 0-8


Gruppo C


14.07.30 (14.50) Montevideo, Estadio Pocitas
ROMANIA - PERU' 3:1 (1:0)
(Spett. 2.000) Warnken CHI, Langenus BEL, Matteucci URU

ROMANIA
: Lapusneanu - Burger, Steiner - Eissenbeiser, Vogl, Rafinschi -
Covaci, Desu, Wetzer (c), Stanciu, Barbu
PERU': Valdivieso - de las Casas, Soria - Galindo (c), Garcia, Valle -
Lores, Villanueva, Denegri, Neyra, Souza-Ferreira

1:0 Stanciu 2
1:1 Souza-Ferreira 75
2:1 Barbu 79
3:1 Stanciu 89
sent off: Galindo (56)


18.07.30 (14.30) Montevideo, Centenario
URUGUAY - PERU' 1:0 (0:0)
(Spett: 85.000) Langenus BEL, Christophe BEL, Balway FRA

URUGUAY
: Ballestero - Tejera, Nasazzi (c) - Andrade, Fernández, Gestido -
Urdinarán, Castro, Petrone, Cea, Iriarte.
PERU': Pardón - de las Casas, Maquillón - Galindo (c), Denegri, Astengo -
Lores, Villanueva, Lavalle, Neyra, Souza

1:0 Castro 65


21.07.30 (14.50) Montevideo, Centenario
URUGUAY - ROMANIA 4:0 (3:0)
(Spett. 80.000) Rego BRA, Saucedo BOL, Warnken CHI

URUGUAY
: Ballestero - Macheront, Nasazzi (c) - Andrade, Fernández, Gestido -
Dorado, Scarone, Anselmo, Cea, Iriarte.
ROMANIA: Lapusneanu - Burger, Czako - Eissenbeiser, Vogl, Robe -
Covaci, Desu,
Wetzer (c), Rafinschi, Barbu

1:0 Dorado 7
2:0 Scarone 28
3:0 Anselmo 31
4:0 Cea 80

1. URU 2 4 2 0 0 5-0

2. ROM 2 2 1 0 1 3-5
3. PER 2 0 0 0 2 1-4


Gruppo D


13.07.30 (15.00) Montevideo, Parque Central
USA - BELGIO 3:0 (2:0)
(Spett. 15.000) Macias ARG, Matteucci URU, Warnken CHI

USA: Douglas - Wood, Moorhouse - Gallagher, Tracey, Brown -
Gonsalves, Florie (c), Patenaude, Auld, McGhee
BELGIO: Badjou - Nouvens, Hoydoncks - de Clerq, Hellemans, F.Braine
(c) - Diddens, Voorhoof, Adams, Moeschal, Versijp

1:0 McGhee 40
2:0 McGhee 43
3:0 Patenaude 89


17.07.30 (14.45) Montevideo, Parque Central
USA - PARAGUAY 3:0 (2:0)
(Spett. 20.000) Macias ARG, Aphesteguy URU, Tejada URU

USA: Douglas - Wood, Moorhouse - Gallagher, Tracey, Auld -
Gonsalves, Florie (c), Patenaude, Brown, McGhee
PARAGUAY: Denis - Olmedo, Miracca - Etcheverry, Diaz, Aguirre - Nessi -
Dominguez, Gonzalez, Benitez Caceres, Vargas Pena (c)

1:0 Patenaude 10
2:0 Patenaude 18
3:0 Patenaude 50
NOTE: La FIFA ha ufficialment eattribuito il secondo gol a Patenaude
il 10 Novembre 2006 (!), facendo così di questi il primo giocatore a firmare una tripletta nella fase finale dei mondiali.
Precedentemente il gol veniva attribuito a González oppure a Florie.



20.07.30 (15.00) Montevideo, Centenario
PARAGUAY - BELGIO 1:0 (1:0)
(Spett. 12.000) Vallarino URU, Lombardi URU, Macias ARG

PARAGUAY
: P.Benitez - Olmedo, Flores - S.Benitez, Diaz, Garcete, Nessi -
Romero, Gonzales, Benitez Caceres, Vargas Pena (c)
BELGIO: Badjou - de Dekens, Hoydoncks - Moeschal, Hellemans, F. Braine
(c) - Diddens, Nouvens, Adams, Delbecque, Versijp

1:0 Benites Caceres 40

1. USA 2 4 2 0 0 6-0

2. PAR 2 2 1 0 1 1-3
3. BEL 2 0 0 0 2 0-4


Semifinali


26.07.30 (14.45) Montevideo, Centenario
ARGENTINA - USA 6:1 (1:0)
(Spett. 60.000) Langenus BEL, Vallejo MEX, Warnken CHI

ARGENTINA
: Botasso - Della Tore, Paternoster - J.Evaristo, Monti,
Orlandini - Peucelle, Scopelli, Stabile, Ferreira (c), M.Evaristo
USA: Douglas - Wood, Moorhouse - Gallagher, Tracey, Auld -
Brown, Florie (c), Patenaude, Gonsalves, McGhee

1:0 Monti 20
2:0 Scopelli 56
3:0 Stábile 69
4:0 Peucelle 80
5:0 Peucelle 85
6:0 Stábile 87
6:1 Brown 89


27.07.30 (14.45) Montevideo, Centenario
URUGUAY - JUGOSLAVIA 6:1 (3:1)
(Spett. 80.000) Rego BRA, Saucedo BOL, Balway FRA

URUGUAY
: Ballestero - Mascheroni, Nasazzi (c) - Andrade, Fernández, Gestido -
Dorado, Scarone, Anselmo, Cea, Iriarte.
JUGOSLAVIA: Jaksic - Ivkovic (c), Mihajlovic - Arsenijevic, Stevanovic,
Djokic - Tirnanic, Marjanovic, Beck, Vujadinovic, Sekulic

0:1 Vujadinović 4
1:1 Cea 19
2:1 Anselmo 21
3:1 Anselmo 23
4:1 Iriarte 63
5:1 Cea 66
6:1 Cea 72


Finale 1° posto

30.07.30 (15.30) Montevideo, Centenario
URUGUAY - ARGENTINA 4:2 (1:2)
(Spett. 80.000) Langenus BEL, Christophe BEL, Saucedo BOL

URUGUAY: Ballestero - Mascheroni, Nasazzi (c) - Andrade, Fernández, Gestido -
Dorado, Scarone, Castro, Cea, Iriarte.
ARGENTINA: Botasso - Della Torre, Paternoster - J.Evaristo, Monti, Arico
Suárez - Peucelle, Varallo, Stábile, Ferreira (c), M.Evaristo.

1;0 Dorado 12
1:1 Peucelle 20
1:2 Stábile 38
2:2 Cea 58
3:2 Iriarte 68
4:2 Castro 89


NOTE: La finale per il terzo posto è stata aggiunta dall'edizone del 1934


MArcatorii
8 - Stábile ARG
5 - Cea URU
4 - Patenaude USA
3 - Peucelle ARG , Prequinho BRA ,Beck JUG, Anselmo URU
2 - Monti, Zumelzú ARG, Moderato BRA, Vidal CHI, Maschinot FRA,
Vujadinovic JUG, M.Rosas MEX , Stanciu ROM, Castro, Dorado,
Irarte URU, McGhee USA
1 - M. Evaristo, Scopello, Varallo ARG, Arellano, Subiabre CHI, Langiller,
L.Laurent FRA, Marjanovic, Tirnanic JUG, Carreño, Gayón MEX, Benito
Cacéres PAR, Sousa PER, Barbu ROM, Scarone URU, Brown USA
Autoreti - 1 (M.Rosas MEX for CHI)

Totale 70 reti
3.89 per match
Più reti ARGENTINA (18),
BELGIO e BOLIVIA senza reti.
35 giocatori a segno (nessuno si ripeteròà 4 anni dopo )

Partecipanti (più giovani e più anziani)


..............giovani....................vecchi
giocatore C.Leite BRA 18y 65d R.Guitiérez MEX around 34
portiere Valdivieso PER 20y 71d Douglas USA 32y 26d
marcatore M.Rosas MEX 18y 93d Scarone URU 31y237d
campione Dorado URU 22y 38d Scarone URU 31y246d
finalista Varallo ARG 20y175d Scarone URU 31y246d
medagliato Tirnanić JUG 19y 2d Florie USA around 33
capitano Galindo PER 28y127d R.Guitiérez MEX around 34
allenatore Tramutola ARG 27y267d Luqué MEX 48y 43d
arbitro
Matteucci URU 27y 51d Rego BRA around 49
view post Posted: 15/2/2014, 14:01     Pionieri del calcio #1 - Henri Dapples - Amarcord

Henri Dapples
Genoa 1893.png
Il Genoa nel 1899. Da destra a sinistra:
Ghigliotti, De Galleani, Spensley, Edoardo Pasteur,
Leaver, Enrico Pasteur, Passadoro, Arkelss,
Dapples, Deteindre e Agar
Dati biografici
NomeHenri Arthur Dapples
Paesebandiera Regno d'Italia
NazionalitàBandiera della Svizzera Svizzera
Calcio Football pictogram.svg
Dati agonistici
RuoloAttaccante
Carriera
Squadre di club1
1898-1903600px Rosso e Blu con striscia Bianco e croce Rossa su sfondo Bianco.png Genoa10 (0)
1 Dati relativi al solo campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Henri Arthur Dapples (Genova, 4 maggio 1871 – Zurigo, 9 maggio 1920) è stato un calciatore svizzero.

È stato uno dei primi giocatori del Genoa Cricket and Football Club e primo vincitore del Campionato di calcio italiano 1898.

Biografia

Era di nazionalità svizzera, nonostante fosse nato a Genova e figlio di un banchiere di Losanna. Studiò agronomia a Zurigo per tornare a Genova.

Oltre alle origini alto borghesi, aveva anche illustri presenze familiari nel calcio in quanto gli zii materni Jean, Charles e Eugène De Fernex furono tra i pionieri del calcio a Torino.

Tra il 1898 e il 1903 vinse cinque titoli italiani col Genoa come centrattacco. Dopo il 1903 si ritirò, a 32 anni, mettendo in palio il 29 ottobre la famosa palla d'argento Dapples che per sei anni appassionò le società calcistiche.

Si trasferì a Grezzano in una villa in campagna donatagli dallo zio Edmond Dapples, noto chirurgo in pensione. Qui sposò nel 1917 la cugina Henriette.

Essendosi ammalato, si curò in una clinica svizzera dove morì per un carcinoma.
view post Posted: 15/2/2014, 09:34     Lista in ordine alfabetico dei topic (Tabellarchivio) - Comunicazioni Staff-Utenti
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va inserita nel topic usato come indice all'interno della sezione del forum

Il topic va aperto nella sezione in cui intendete mettere il codice
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, cosa bisogna inserire nel suddetto post d'apertura

Il codice andrà all'interno di quel topic con l'ID della sezione al posto della scritta in giallo SENZA AGGIUNGERE NULL'ALTRO

Una volta che avrai aperto il topic vedrai come nell'esempio che ti ho postato sopra cioè una pagina che si carica
Dimenticavo di dire, ma c'era scritto all'nizio del topic da me linkato, che ogni 6 ore il topic si aggiorna in automatico quindi una volta creato non dovrete più fare nulla :)
view post Posted: 14/2/2014, 22:11     +1Meteore, bidoni e PopCorn#1 - Luis Silvio - Amarcord
Titolo liberamente ispirato ad un album di Ligabue
Carrellata di storie tratte da TuttoMercatoWeb di, appunto Meteore e Bidoni transitati nel nosto campionato
I PopCorn mangiateli mentre leggete :P


luis_silvio_danuello_panini_thumb
Luis Silvio, il capostipite delle meteore

Le categorie meteore o bidoni, che spesso coincidono, nel calcio italiano, almeno dalla riapertura delle frontiere, hanno un padre, un capostipite: Luis Silvio Danuello. Un giocatore il cui flop è stato tale da passare paradossalmente da meteora a leggenda. E a proposito di leggende, infinite se ne sono raccontate sul suo conto. Ma andiamo con ordine: estate 1980, le frontiere finalmente sono riaperte e le società di Serie A, solo loro, possono tesserare un solo straniero (all'epoca dicasi straniero persona nata e cresciuta su suolo non italiano, a prescindere da vere o presunte radici italiane come vediamo oggi). In Serie A in quell'anno ci va a sorpresa la Pistoiese e per non essere da meno con le grandi che nel frattempo prendevano Brady, Krol. Prohaska e Falcão, mandano l'allora tecnico in seconda Giuseppe Malavasi in Brasile col compito di tornare con un pezzo da '90 per l'attacco. All'epoca non c'erano i mezzi che ci sono oggi per vedere il calcio da tutto il mondo: niente Internet, calcio tv dall'estero men che meno e dalla carta stampata pochissime informazioni. In questo momento nascono una serie di leggende metropolitane: Malavasi, recatosi a Sao Paulo per visionare Palinho del Palmeiras assistendo a un'amichevole del Ponte Preta nota un giocatore agile, guizzante e incisivo che segnerà due reti: Luis Silvio Danuello, per l'appunto. Il viceallenatore toscano se ne innamora e conclude l'affare per 170 milioni di lire. La Pistoiese trova l'attaccante che cercava, una punta brasiliana che può far sognare la tifoseria e strappare qualche abbonamento in più. Peccato che Luis Silvio punta non sia. E l'equivoco continua al suo sbarco in Italia, quando alla domanda "sei una punta?" il brasiliano risponde: "sì, sono una ponta". Peccato che ponta in portoghese significhi "ala". Insomma, il suo mestiere è crossare e non segnare. A Pistoia si accorgono dell'abbaglio troppo tardi, Luis Silvio viene schierato 6 volte prima che ci si renda conto di aver preso un granchio e il povero giocatore, vittima dell'equivoco, viene presto accantonato. Finito nell'oblio Luis Silvio è tornato alla ribalta negli ultimi anni ogni qual volta si sia ripresentata una meteora o un bidone nel calcio italiano. Nessuno però al suo livello, nessuno che abbia portato a scatenare leggende metropolitane di ogni genere: dal semplice passaparola ai siti internet attuali si legge di un Luis Silvio rimasto a Pistoia a vendere gelati al bar dello stadio della Pistoiese, di un Luis Silvio pizzaiolo o addirittura attore di film hard. La verità la racconterà lui nel 2007, rintracciato da "La Gazzetta dello Sport": ha lasciato l'Italia dopo l'esperienza alla Pistoiese per non tornarci più, continuando a giocare in Brasile fino a fine anni '80. I guadagni nel calcio sono stati investiti nella rivendita di ricambi per macchine industriali, non ha mai venduto gelati allo stadio di Pistoia e nemmeno girato film porno. A distanza di qualche anno lo stesso Luis Silvio ha ispirato Sergio Martino e Lino Banfi nel film cult "L'allenatore nel pallone" quando lo stesso Banfi, nei panni dell'allenatore della Longobarda Oronzo Canà, fu spedito in Brasile per portare a casa un novello Pelé, poi trovato nei campi spelacchiati adiacenti al Maracanã tramite due mediatori imbroglioni. Al contrario di Malavasi, però, a Canà andò bene visto che il brasiliano del fil, Aristoteles, condusse la squadra alla salvezza...


FONTE - TUTTOMERCATOWEB.COM
view post Posted: 14/2/2014, 22:03     Proposte - Comunicazioni Staff-Utenti
Sto "guardando" il forum da circa un ora e mi sono reso conto che praticamente ogni mia cosa sarebbe da sezione amarcord e la "intaserei" in tempo zero :D
view post Posted: 14/2/2014, 21:28     +2Gioco Pronostici Serie A - Off Topic
Mi aggrego al gioco se posso :)

Milan-Bologna 1
Juventus-Chievo 1
Fiorentina-Inter 1
Catania-Lazio 1
Cagliari-Livorno 1
Sassuolo-Napoli 2
Atalanta-Parma x
Roma-Sampdoria 1
Verona-Torino x
Genoa-Udinese 2
view post Posted: 14/2/2014, 21:26     Arsene Wenger - Allenatori
CITAZIONE (nyco92 @ 14/2/2014, 20:25) 
CITAZIONE (ilvento71 @ 14/2/2014, 20:22) 
Hai detto tutto quello che penso io cosa devo dire adesso :P

Scherzi a parte non è tra i migliori ne di ogni epoca ne di questa epoca (se parliamo di una top20 almeno) e non lo trovo adatto a squadre "costrette" a vincere ma capace di fare calci odi ottimo livello e far crescere (e sopratutto scovare) i giovani :)

In una top 20 adesso ci può stare benissimo secondo me...

Beh adesso non stiamo li a sottilizzare se può essere 19esimo o 21esimo anche perchè dovrei vedere gli ultimi 20 anni circa e pensare a tutti gli allenatori e non ho voglia :P
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